martedì 18 agosto 2009
Questione di equilibri.
La barca è ormeggiata al porto, sono le 19 circa e l'ambiente è piuttosto umido, aspettando di salpare, approfittiamo della canna del rifornimento idrico per darci una rinfrescata e poi una via l'altra percorriamo in 2 massimo 3 passi l'asse che, con una lieve pendenza, ci consente di salire in barca. Prima LaBarluz!, poi Monciccìlafortunaèavertiqui e io seguo a ruota ma d'istinto butto un occhio verso LaZia che non mi delude nemmeno questa volta. Prende l'abbrivio in un volteggio circense, allunga le gambe unite in avanti, cade precisa con il sedere all'inizio dell'asse, distende la schiena, sfiora il gradino di cemento senza picchiare la testa grazie agli studi e ai calcoli millesimali precedentemente condotti e con estrema leggiadria approda in barca. Tutti gli occhi sgranati sono puntati su di lei che, scossa dalle risate, rilascia la seguente dichiarazione - Mi sono sentita come i tonni quando vengono gettati sui banchi in pescheria!
Scopriamo presto che il quarto elemento femminile dell'equipaggio Monciccìchepiacereavertiqui, ha tutte le doti per essere considerata l'erede naturale de LaZia e infatti è rimasta appesa un paio di volte al corrimano che conduce in dinette, mancandole l'appiglio sugli scalini scivolosi, è inciampata nei piedi di in un paio di fantasmi durante l'arco della vacanza e per dimostrare di avere del talento, non ha mancato di emulare il suo guru della caduta, LaZia, dopo che, arrampicatasi faticosamente ed ostinatamente sugli scogli dal fronte orientale, è immediatamente e ineludibilmente scivolata in acqua dal fronte occidentale.
Un pomeriggio ci giunge un rumore preoccupante dall'interno della barca, ci guardiamo e ci contiamo...sì LaZia era appena franata a terra uscendo dall'ostile bagno.
Le mie sbandate sono state meno spettacolari ma in alcuni casi altrettanto dolorose, devo essermi insaccata 3 dita della mano sinistra cercando di non rovinare lungo il corridoio del ponte (come si chiamerà?) che porta a prua. LaBarluz! non ha ematomi da sfoggiare ma solo perchè resta in zona 'franca', in compenso ha tentato di compromettere un paio di terminazioni nervose del palmo della mano armeggiando un leatherman per affettare un limone destinato alla tonica. Oddio non è andata proprio così ma sembriamo già abbastanza goffi anche omettendo la versione più fedele (...un'onda...una bottiglia di gassosa chiusa male che schizza all'impazzata...troppe mani che operano il recupero...)
Nell'elenco è d'obbligo inserire tutte e dico tutte le salite e le discese dal tender, il gommoncino riservato ai trasferimenti a terra, dallo scivolone a mo' di spaccata al vero e proprio tuffo in acqua, tutte operazioni delicate.
La migliore però e per fortuna anche quella più indolore è stata fatta in una location d'eccezione Il Frontone, una spiaggia raggiungibile solo in barca, la piu trendy dell'isola di Ponza. Un disco bar al centro che suona musica lounge per tutta la giornata e che a partire dalle 18 cambia nei ritmi e nell'intensità facendo eco in tutta la spiaggia che diventa una vera e propria discoteca a cielo aperto per anime libere. Decidiamo quasi all'unanimità e quasi con lo stesso trasporto di vivere il tramonto più mondano delle isole pontine, ci prepariamo per Il Frontone in mezz'ora di consultazioni, scambi e battute. Per restare fedeli alle dinamiche del posto nessuno si lava in acqua dolce, la pelle salata la fa da padrona. Ci avviciniamo alla scaletta di poppa, piedi scalzi, gonne e parei raccolti in modo un po' zingaresco in vita e il nostro Caronte che già pronto alla traversata cerca di salvarsi pelle e attributi facendosi piccolo piccolo pur tendendo ancora generosamente una mano per aiutarci nella discesa. Ci siamo tutti, sorridenti e chiassosi a bordo del natante e raggiungiamo la riva, ci accompagna la musica carica di promesse festaiole. A qualche metro dalla riva GalanteCompañero, basco di nascita e madrileno per scelta, ci intima di aspettare - Ancora no, ancora no...(splash). LaZia disobbediente è in acqua fino alla vita con un piede incastrato nella cima, ride divertita e noi con lei ma LaBarluz! ha intuito il dramma ovvero l'onda ci spinge pesanti verso LaZia ancora avviluppata al gommone, cerca allora di aiutarla a liberarsi, ovviamente l'onda resta nemica e le dà una spinta non ponderata che la porta, con un un movimento che ricorda l'ultimo estremo saluto musulmano alla Mecca e con i piedi evidentemente cementati al fondo del tender, a rovesciarsi su LaZia. Il GalanteCompañero strabuzza gli occhi e fieramente sconsolato ci domanda - L'ho detto in italiano, cosa non era chiaro in "Ancora no. Ancora no."? Caronte nel frattempo si è allontanato tenendosi la pancia per il molto ridere, confessando a se stesso di non aver mai visto niente di simile prima d'ora e dire che è abituato ad ambienti ostili e a veri e propri pesi 'morti'. L'entrata non è stata delle più eleganti ma preludio comunque di una serata memorabile.
Scopriamo presto che il quarto elemento femminile dell'equipaggio Monciccìchepiacereavertiqui, ha tutte le doti per essere considerata l'erede naturale de LaZia e infatti è rimasta appesa un paio di volte al corrimano che conduce in dinette, mancandole l'appiglio sugli scalini scivolosi, è inciampata nei piedi di in un paio di fantasmi durante l'arco della vacanza e per dimostrare di avere del talento, non ha mancato di emulare il suo guru della caduta, LaZia, dopo che, arrampicatasi faticosamente ed ostinatamente sugli scogli dal fronte orientale, è immediatamente e ineludibilmente scivolata in acqua dal fronte occidentale.
Un pomeriggio ci giunge un rumore preoccupante dall'interno della barca, ci guardiamo e ci contiamo...sì LaZia era appena franata a terra uscendo dall'ostile bagno.
Le mie sbandate sono state meno spettacolari ma in alcuni casi altrettanto dolorose, devo essermi insaccata 3 dita della mano sinistra cercando di non rovinare lungo il corridoio del ponte (come si chiamerà?) che porta a prua. LaBarluz! non ha ematomi da sfoggiare ma solo perchè resta in zona 'franca', in compenso ha tentato di compromettere un paio di terminazioni nervose del palmo della mano armeggiando un leatherman per affettare un limone destinato alla tonica. Oddio non è andata proprio così ma sembriamo già abbastanza goffi anche omettendo la versione più fedele (...un'onda...una bottiglia di gassosa chiusa male che schizza all'impazzata...troppe mani che operano il recupero...)
Nell'elenco è d'obbligo inserire tutte e dico tutte le salite e le discese dal tender, il gommoncino riservato ai trasferimenti a terra, dallo scivolone a mo' di spaccata al vero e proprio tuffo in acqua, tutte operazioni delicate.
La migliore però e per fortuna anche quella più indolore è stata fatta in una location d'eccezione Il Frontone, una spiaggia raggiungibile solo in barca, la piu trendy dell'isola di Ponza. Un disco bar al centro che suona musica lounge per tutta la giornata e che a partire dalle 18 cambia nei ritmi e nell'intensità facendo eco in tutta la spiaggia che diventa una vera e propria discoteca a cielo aperto per anime libere. Decidiamo quasi all'unanimità e quasi con lo stesso trasporto di vivere il tramonto più mondano delle isole pontine, ci prepariamo per Il Frontone in mezz'ora di consultazioni, scambi e battute. Per restare fedeli alle dinamiche del posto nessuno si lava in acqua dolce, la pelle salata la fa da padrona. Ci avviciniamo alla scaletta di poppa, piedi scalzi, gonne e parei raccolti in modo un po' zingaresco in vita e il nostro Caronte che già pronto alla traversata cerca di salvarsi pelle e attributi facendosi piccolo piccolo pur tendendo ancora generosamente una mano per aiutarci nella discesa. Ci siamo tutti, sorridenti e chiassosi a bordo del natante e raggiungiamo la riva, ci accompagna la musica carica di promesse festaiole. A qualche metro dalla riva GalanteCompañero, basco di nascita e madrileno per scelta, ci intima di aspettare - Ancora no, ancora no...(splash). LaZia disobbediente è in acqua fino alla vita con un piede incastrato nella cima, ride divertita e noi con lei ma LaBarluz! ha intuito il dramma ovvero l'onda ci spinge pesanti verso LaZia ancora avviluppata al gommone, cerca allora di aiutarla a liberarsi, ovviamente l'onda resta nemica e le dà una spinta non ponderata che la porta, con un un movimento che ricorda l'ultimo estremo saluto musulmano alla Mecca e con i piedi evidentemente cementati al fondo del tender, a rovesciarsi su LaZia. Il GalanteCompañero strabuzza gli occhi e fieramente sconsolato ci domanda - L'ho detto in italiano, cosa non era chiaro in "Ancora no. Ancora no."? Caronte nel frattempo si è allontanato tenendosi la pancia per il molto ridere, confessando a se stesso di non aver mai visto niente di simile prima d'ora e dire che è abituato ad ambienti ostili e a veri e propri pesi 'morti'. L'entrata non è stata delle più eleganti ma preludio comunque di una serata memorabile.
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Mi è sembrato come di rivedermi :-) fantastico! Il Frontone si ricorderà di noi :-)
RispondiEliminaanonimo Barluz
Monciccìchepiacereavertiqui!!! ha ha ha , il Galantecompañero non puo credere tuto questo, non pareo de ridere!!!!
RispondiEliminatroppo forte ^_^,l'ho letto e riletto e non riesco piu' a smettere di ridere...
RispondiElimina...monciccìchepiacereavertiqui..ahahaha
ancora no. ancora no. ancora no. anc... :-D
RispondiEliminaogni volta che ci ripenso, ma quanto ho riso!
comunque, anche in quell'occasione
sei stato un Galantecompañero
;-)
...e poi non vorrei dire, ma siamo elegantemente "affondate" con la luce più bella!
ah ah ah che divertenti che siete....brave! caronte
RispondiEliminaun equipaggio davvero indimenticabile.
RispondiEliminaalla prossima ragazzi...è una promessa non una minaccia.
Vera