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mercoledì 30 giugno 2010
Tu ci credi nelle relazioni a distanza? Due post a confronto
“Tu ci credi nelle relazioni a distanza?”
Volevo commentare il post di Maurizio Goetz su FriendFeed ma era troppo complesso per un commento. Perciò ecco la mia risposta.
Vorrei dire che ci credo, che funziona, che è facile che è la soluzione per tutti i mali e per la pace del mondo ma la verità è che una relazione a distanza è un gran casino.
Ci sono giorni in cui ti senti un po’ morire, perché lui non c’è e vorresti solo poter stare tra le sue braccia, poterlo toccare e sentire che in fondo è reale e vero, a volte vorresti anche solo poter condividere quella cazzata detta in ufficio o vista per strada ma alla fine no, un messaggio solo per dirgli una cosa così stupida proprio no, che senso ha? E così inizi ad estraniarti un po’ per volta, non convivere le piccole cose alla lunga è deleterio e fa solo star male.
Poi ci sono quei due, tre giorni al mese che aspetti come un assetato nel deserto aspetta l’acqua. Due, tre giorni in cui sei in estasi, in cui tocchi il cielo con un dito e ti dici che tutti i giorni no ne sono valsi la pena, ti dici che stare con lui una sola ora ti ripaga di tutte quelle notti da sola in cui l’unica cosa che volevi fare era piangere. Ed in quei giorni capisci perché lo fai, perché sopporti tutto e perché lo sopporteresti ancora altre mille anni ma alla fine è solo un’illusione, perché quei due o tre giorni non sono vita vera, sono come una vacanza con la data di scadenza, con il bisogno estremo di vivere ogni secondo al massimo e fare scorta di sensazioni ed emozioni, perché per un altro mese o più dovrai tirare avanti.
Non affronti i discorsi che hai rimandato a quando vi sareste visti di persona, perché non vuoi sciupare nemmeno un istante, lasci passare ed anzi adori atteggiamenti che se fosse la vita quotidiana non tollereresti nemmeno.
E poi rientri.
Rientri alla realtà, in quel tuo mondo senza di lui, nella tua vita. Dove lui c’è in ogni singola cosa senza però esserci realmente mai.
Ed è peggio, molto peggio di quando sei partita perché ti ci vuole tempo ad abituarti al fatto che non lo rivedrai per altri trenta giorni e più. Riabituarsi al letto vuoto, a quella mano che non puoi stringere e al fatto che per un altro mese non potrai guardarlo negli occhi.
E condividi tanto, cerchi di condividere tutto, ti impegni, maledizione se ti impegni e lui fa altrettanto e lo sai che sta male anche lui ma tirate avanti assieme, perché lui è tutto quel che tu hai sempre sognato e non sei disposta a perderlo per così poco.
E le serate con Skype, le telefonate, i ping, i messaggi sparsi su mille applicazioni.
Piano a piano ti riabitui ad essere sola e sembra più semplice anche se non lo puoi toccare. Recuperi l’equilibrio precario di sempre.
Finché non decidete di vedervi di nuovo.
Da lì in poi i giorni sono di una lentezza agghiacciante, non passano mai, le serate sembrano infinite, la voglia di lui ti fa dire cattiverie perché non è lì, con te.
E piano piano ricomincia tutto da capo.
In questo circolo in cui pare impossibile vivere agli estranei ed impossibile stare senza a chi lo vive.
Vorrei dire che ci credo alle relazioni a distanza, la verità è che la risposta dipende dal momento in cui mi viene posta.
La verità è che non vorrei vivere senza lui.
http://friendfeed.com/eta
http://www.etaonline.me/2010/06/28/relazioni-a-distanza/
Credi nelle Relazioni a Distanza. Meh? (via FriendFeed)
Ok, potrei anche evitare di entrare nel merito, ma per una serie di motivi che nulla hanno a che vedere con l'argomento, preferisco spendere mezz'ora in un post semi-serio sulle "Relazioni a Distanza", piuttosto che pensare a cose che nella giornata di oggi (ma non solo) mi hanno gia' ammorbata abbastanza.
E come Eta, nemmeno io ci sto in un commento, perche' l'argomento e' complesso, e soprattutto perche' la mia risposta alla domanda sarebbe un molto laconico, poco spiegabile in due parole "Meh".
Ora, chi scrive e' una quasi-34enne che, sebbene abbia la malsana mania di infilare la sua vita online non ha mai messo in piazza veramente tutta la sua vita (e comunque non lo faro' nemmeno oggi, non illudetevi :P).
Relazioni a distanza ne ho avute.
Relazioni "standard" anche.
Come siano finite e' abbastanza chiaro e palese per tutti (male :P).
Colpa della distanza?
Colpa della vicinanza?
No, colpa "nostra".
Perche' tutta la colpa non accettero' mai di prendermela.
Ma porto ad esempio me, la mia scassata e disgraziata vita.
Perche' e' una dimostrazione di come distanza o meno, il tutto dipenda dalle persone e da come decidono di vivere le relazioni e da come vedano il loro rapporto con l'altra meta' della coppia.
Chi mi conosce sa benissimo che ho un immenso difetto.
Ho smesso da tempo di pianificare la mia esistenza.
Decido oggi per oggi.
Oggi per domani.
Poi cambio idea e ripianifico tutto.
Da sola sto divinamente.
Nessuno che rompe i coglioni per il difetto di cui sopra.
Che e' alla base del mio "Meh" in merito alla questione delle relazioni a distanza.
Perche' per certi versi le preferisco (si sa quando ci si vede, per il resto ho la mia vitaccia :P).
Poi pare che si decida di passare a cose piu' stabili.
E li' finisce la "poesia".
Perche' se finche' c'era la distanza riuscivo ad avere "il mio tempo" (cosa a cui non rinuncio), nel momento in cui si passa alla convivenza pare che io debba cambiare.
Insomma, adesso che viviamo insieme, stiamo insieme, dobbiamo fare qualcosa insieme...
Ah si?
Cioe', scusa, se io voglio leggere e tu guardare la televisione io devo fingermi interessata al film e mollare il libro?
Non se ne parla.
Non tutte le sere.
Se io voglio andare all'evento XY, ci vado.
Tu puoi venire o stare a casa.
Ma non me la meni quando torno che ti ho "lasciato solo".
(ovviamente, lo stesso vale all'inverso)
E certo, non vedendosi tutti i giorni si puo' sentire la mancanza di qualcuno...
Si possono avere "crisi di solitudine" la notte quando si va a dormire...
Ma non e' molto piu' importante sapere che c'e' qualcuno, anche se non fisicamente li' a due centimetri, che ti pensa, che a te ci tiene e che ti apprezza per quello che sei?
No, evidentemente, anche a leggere il thread in questione, sono tra le fin troppo poche persone a pensarla cosi'.
Forse perche' sono troppo indipendente.
Troppo testarda.
La mia vita, com'e' adesso, la adoro.
Non sono capace (gia' provato, gia' fallito) di rinunciarci.
Non per una persona (oddio, a ben guardare, erano tre due anni fa...).
Perche' ho ottenuto una cosa dalla mia disgraziata e maledetta vita, ed e' che sto bene con me stessa.
E tempo fa (anni e anni fa) mi hanno detto che:
Non puoi stare bene con gli altri finche' non stai bene con te stesso.
Forse l'ho portata all'estremo, ma poco importa.
Relazione a distanza o relazione ravvicinata, a me cambia poco.
Lui deve sapere (perche' lo deve sapere, dato che non sempre glielo ricordero') che io ci sono.
E lo stesso deve valere per me.
E se la relazione non e' a distanza, se si finisce in convivenza (ammesso che trovero' mai il coraggio di ripetere la traumatica esperienza), lui si dovra' fare una ragione di una cosa molto semplice:
Stare sotto lo stesso tetto, nella stessa casa, magari nella stessa stanza, non significa per forza fare qualcosa insieme.
Perche' siamo due persone, due individui.
Diversi, unici.
Ognuno con i suoi spazi, ognuno con i suoi interessi.
E' una cosa che ho avuto solo due volte nella vita.
Serate passate, nella stessa casa, ognuno a farsi i fatti propri, rispettando i nostri vicendevoli spazi.
Ma era tanto tempo fa.
Dopo, solo invasioni di campo.
Fino all'ultima, piu' deleteria, devastante, traumatizzante.
Che qualcuno ha seguito, da cui qualcuno ha cercato (inutilmente, mannaggia a me!) di salvarmi.
Credo nelle relazioni a distanza?
Forse, alla fine di un troppo lungo post/poema, si.
Perche' sono le uniche che mi permettono il lusso di stare con l'unica persona che nella vita non mi ha mai abbandonata: IO.
Lo so, sono fredda, cinica, iper-individualista.
Ma nessuno mi accetterebbe, e io non posso cambiare.
Ci ho provato. Ho fallito.
Non lo faro' mai piu' (promessa di ottobre/novembre del 2008).
Prendere o lasciare, a me, la vita, non cambia.
UPDATE (ore 22:10)
Mi ero dimenticata una cosa fondamentale...
Per dire se si sta bene con una persona non si puo' valutare solo quando si sta insieme nei week-end, in vacanza, o al cinema.
Si sta bene con qualcuno solo quando si riesce a starci bene in mezzo agli altri, magari ai due opposti della stessa tavolata.
Magari parlando con persone diverse di argomenti diversi.
Ma soprattutto quando, stando insieme, si parla di cose varie.
Non di "noi", ma delle proprie vite, di quello che succede la' fuori, dell'ultimo libro letto o film visto.
Si sta bene con qualcuno solo quando si riesce ad essere se stessi, senza limitazioni e costrizioni, anche in sua presenza.
Si sta bene con qualcuno quando si e' in grado di stare senza di lui/lei.
Sapendo che c'e'.
Anche se non c'e'.
Il resto e' facciata.
Il resto non conta.
Il resto e' destinato a decadere.
Perche' il resto e' essere possessivi ed esclusivisti.
Ed alla lunga uccide.
Prima le persone, poi i rapporti.
(been there, done that)
http://friendfeed.com/delymyth
http://www.delymyth.net/blog/2010/6/28/credi-nelle-relazioni-a-distanza-meh-via-friendfeed.html
Volevo commentare il post di Maurizio Goetz su FriendFeed ma era troppo complesso per un commento. Perciò ecco la mia risposta.
Vorrei dire che ci credo, che funziona, che è facile che è la soluzione per tutti i mali e per la pace del mondo ma la verità è che una relazione a distanza è un gran casino.
Ci sono giorni in cui ti senti un po’ morire, perché lui non c’è e vorresti solo poter stare tra le sue braccia, poterlo toccare e sentire che in fondo è reale e vero, a volte vorresti anche solo poter condividere quella cazzata detta in ufficio o vista per strada ma alla fine no, un messaggio solo per dirgli una cosa così stupida proprio no, che senso ha? E così inizi ad estraniarti un po’ per volta, non convivere le piccole cose alla lunga è deleterio e fa solo star male.
Poi ci sono quei due, tre giorni al mese che aspetti come un assetato nel deserto aspetta l’acqua. Due, tre giorni in cui sei in estasi, in cui tocchi il cielo con un dito e ti dici che tutti i giorni no ne sono valsi la pena, ti dici che stare con lui una sola ora ti ripaga di tutte quelle notti da sola in cui l’unica cosa che volevi fare era piangere. Ed in quei giorni capisci perché lo fai, perché sopporti tutto e perché lo sopporteresti ancora altre mille anni ma alla fine è solo un’illusione, perché quei due o tre giorni non sono vita vera, sono come una vacanza con la data di scadenza, con il bisogno estremo di vivere ogni secondo al massimo e fare scorta di sensazioni ed emozioni, perché per un altro mese o più dovrai tirare avanti.
Non affronti i discorsi che hai rimandato a quando vi sareste visti di persona, perché non vuoi sciupare nemmeno un istante, lasci passare ed anzi adori atteggiamenti che se fosse la vita quotidiana non tollereresti nemmeno.
E poi rientri.
Rientri alla realtà, in quel tuo mondo senza di lui, nella tua vita. Dove lui c’è in ogni singola cosa senza però esserci realmente mai.
Ed è peggio, molto peggio di quando sei partita perché ti ci vuole tempo ad abituarti al fatto che non lo rivedrai per altri trenta giorni e più. Riabituarsi al letto vuoto, a quella mano che non puoi stringere e al fatto che per un altro mese non potrai guardarlo negli occhi.
E condividi tanto, cerchi di condividere tutto, ti impegni, maledizione se ti impegni e lui fa altrettanto e lo sai che sta male anche lui ma tirate avanti assieme, perché lui è tutto quel che tu hai sempre sognato e non sei disposta a perderlo per così poco.
E le serate con Skype, le telefonate, i ping, i messaggi sparsi su mille applicazioni.
Piano a piano ti riabitui ad essere sola e sembra più semplice anche se non lo puoi toccare. Recuperi l’equilibrio precario di sempre.
Finché non decidete di vedervi di nuovo.
Da lì in poi i giorni sono di una lentezza agghiacciante, non passano mai, le serate sembrano infinite, la voglia di lui ti fa dire cattiverie perché non è lì, con te.
E piano piano ricomincia tutto da capo.
In questo circolo in cui pare impossibile vivere agli estranei ed impossibile stare senza a chi lo vive.
Vorrei dire che ci credo alle relazioni a distanza, la verità è che la risposta dipende dal momento in cui mi viene posta.
La verità è che non vorrei vivere senza lui.
http://friendfeed.com/eta
http://www.etaonline.me/2010/06/28/relazioni-a-distanza/
Credi nelle Relazioni a Distanza. Meh? (via FriendFeed)
Ok, potrei anche evitare di entrare nel merito, ma per una serie di motivi che nulla hanno a che vedere con l'argomento, preferisco spendere mezz'ora in un post semi-serio sulle "Relazioni a Distanza", piuttosto che pensare a cose che nella giornata di oggi (ma non solo) mi hanno gia' ammorbata abbastanza.
E come Eta, nemmeno io ci sto in un commento, perche' l'argomento e' complesso, e soprattutto perche' la mia risposta alla domanda sarebbe un molto laconico, poco spiegabile in due parole "Meh".
Ora, chi scrive e' una quasi-34enne che, sebbene abbia la malsana mania di infilare la sua vita online non ha mai messo in piazza veramente tutta la sua vita (e comunque non lo faro' nemmeno oggi, non illudetevi :P).
Relazioni a distanza ne ho avute.
Relazioni "standard" anche.
Come siano finite e' abbastanza chiaro e palese per tutti (male :P).
Colpa della distanza?
Colpa della vicinanza?
No, colpa "nostra".
Perche' tutta la colpa non accettero' mai di prendermela.
Ma porto ad esempio me, la mia scassata e disgraziata vita.
Perche' e' una dimostrazione di come distanza o meno, il tutto dipenda dalle persone e da come decidono di vivere le relazioni e da come vedano il loro rapporto con l'altra meta' della coppia.
Chi mi conosce sa benissimo che ho un immenso difetto.
Ho smesso da tempo di pianificare la mia esistenza.
Decido oggi per oggi.
Oggi per domani.
Poi cambio idea e ripianifico tutto.
Da sola sto divinamente.
Nessuno che rompe i coglioni per il difetto di cui sopra.
Che e' alla base del mio "Meh" in merito alla questione delle relazioni a distanza.
Perche' per certi versi le preferisco (si sa quando ci si vede, per il resto ho la mia vitaccia :P).
Poi pare che si decida di passare a cose piu' stabili.
E li' finisce la "poesia".
Perche' se finche' c'era la distanza riuscivo ad avere "il mio tempo" (cosa a cui non rinuncio), nel momento in cui si passa alla convivenza pare che io debba cambiare.
Insomma, adesso che viviamo insieme, stiamo insieme, dobbiamo fare qualcosa insieme...
Ah si?
Cioe', scusa, se io voglio leggere e tu guardare la televisione io devo fingermi interessata al film e mollare il libro?
Non se ne parla.
Non tutte le sere.
Se io voglio andare all'evento XY, ci vado.
Tu puoi venire o stare a casa.
Ma non me la meni quando torno che ti ho "lasciato solo".
(ovviamente, lo stesso vale all'inverso)
E certo, non vedendosi tutti i giorni si puo' sentire la mancanza di qualcuno...
Si possono avere "crisi di solitudine" la notte quando si va a dormire...
Ma non e' molto piu' importante sapere che c'e' qualcuno, anche se non fisicamente li' a due centimetri, che ti pensa, che a te ci tiene e che ti apprezza per quello che sei?
No, evidentemente, anche a leggere il thread in questione, sono tra le fin troppo poche persone a pensarla cosi'.
Forse perche' sono troppo indipendente.
Troppo testarda.
La mia vita, com'e' adesso, la adoro.
Non sono capace (gia' provato, gia' fallito) di rinunciarci.
Non per una persona (oddio, a ben guardare, erano tre due anni fa...).
Perche' ho ottenuto una cosa dalla mia disgraziata e maledetta vita, ed e' che sto bene con me stessa.
E tempo fa (anni e anni fa) mi hanno detto che:
Non puoi stare bene con gli altri finche' non stai bene con te stesso.
Forse l'ho portata all'estremo, ma poco importa.
Relazione a distanza o relazione ravvicinata, a me cambia poco.
Lui deve sapere (perche' lo deve sapere, dato che non sempre glielo ricordero') che io ci sono.
E lo stesso deve valere per me.
E se la relazione non e' a distanza, se si finisce in convivenza (ammesso che trovero' mai il coraggio di ripetere la traumatica esperienza), lui si dovra' fare una ragione di una cosa molto semplice:
Stare sotto lo stesso tetto, nella stessa casa, magari nella stessa stanza, non significa per forza fare qualcosa insieme.
Perche' siamo due persone, due individui.
Diversi, unici.
Ognuno con i suoi spazi, ognuno con i suoi interessi.
E' una cosa che ho avuto solo due volte nella vita.
Serate passate, nella stessa casa, ognuno a farsi i fatti propri, rispettando i nostri vicendevoli spazi.
Ma era tanto tempo fa.
Dopo, solo invasioni di campo.
Fino all'ultima, piu' deleteria, devastante, traumatizzante.
Che qualcuno ha seguito, da cui qualcuno ha cercato (inutilmente, mannaggia a me!) di salvarmi.
Credo nelle relazioni a distanza?
Forse, alla fine di un troppo lungo post/poema, si.
Perche' sono le uniche che mi permettono il lusso di stare con l'unica persona che nella vita non mi ha mai abbandonata: IO.
Lo so, sono fredda, cinica, iper-individualista.
Ma nessuno mi accetterebbe, e io non posso cambiare.
Ci ho provato. Ho fallito.
Non lo faro' mai piu' (promessa di ottobre/novembre del 2008).
Prendere o lasciare, a me, la vita, non cambia.
UPDATE (ore 22:10)
Mi ero dimenticata una cosa fondamentale...
Per dire se si sta bene con una persona non si puo' valutare solo quando si sta insieme nei week-end, in vacanza, o al cinema.
Si sta bene con qualcuno solo quando si riesce a starci bene in mezzo agli altri, magari ai due opposti della stessa tavolata.
Magari parlando con persone diverse di argomenti diversi.
Ma soprattutto quando, stando insieme, si parla di cose varie.
Non di "noi", ma delle proprie vite, di quello che succede la' fuori, dell'ultimo libro letto o film visto.
Si sta bene con qualcuno solo quando si riesce ad essere se stessi, senza limitazioni e costrizioni, anche in sua presenza.
Si sta bene con qualcuno quando si e' in grado di stare senza di lui/lei.
Sapendo che c'e'.
Anche se non c'e'.
Il resto e' facciata.
Il resto non conta.
Il resto e' destinato a decadere.
Perche' il resto e' essere possessivi ed esclusivisti.
Ed alla lunga uccide.
Prima le persone, poi i rapporti.
(been there, done that)
http://friendfeed.com/delymyth
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venerdì 30 aprile 2010
Estate Frivola è:
-scottarsi il sedere sulla sella dello scooter dopo aver scelto di mettere degli hot-pants
-lasciare le finestre aperte e sentire il TG dei vicini mentre provi a fumare una sigaretta al tramonto
-diventare dipendendenti dall'estathè
-uscire coi capelli bagnati che gocciolano sulla schiena
-sentire l'odore della pelle
-colori ovunque e ogni volta fare la faccia di un bambino davanti a un gelato
-andare al parco con un libro in borsa e poi non aprirlo nemmeno
-cercare di prendere il sole in ogni secondo disponibile per poi avere l'abbronzatura da muratore :-/
-dormire poco
-impossibile usare un mouse per più di 3 minuti, inizierà a scivolare ovunque
-prendersi delle pause sotto gli alberi
-bere alle fontane
-se il cielo è limpido cercherai sempre una stella cadente
-andare in motorino e alzare il braccio sinistro tipo ala per sentire che effetto fa
-sdraiarsi nei prati di notte anche se senti il freddo sulla pelle nuda
-camminare x le strade della città alle 2 di pomeriggio coi piedi scoperti e stupirsi quando, passando di fianco a una cantina, sentirai un muro di fresco colpirti
-semplicità
[GiadaWally]
-lasciare le finestre aperte e sentire il TG dei vicini mentre provi a fumare una sigaretta al tramonto
-diventare dipendendenti dall'estathè
-uscire coi capelli bagnati che gocciolano sulla schiena
-sentire l'odore della pelle
-colori ovunque e ogni volta fare la faccia di un bambino davanti a un gelato
-andare al parco con un libro in borsa e poi non aprirlo nemmeno
-cercare di prendere il sole in ogni secondo disponibile per poi avere l'abbronzatura da muratore :-/
-dormire poco
-impossibile usare un mouse per più di 3 minuti, inizierà a scivolare ovunque
-prendersi delle pause sotto gli alberi
-bere alle fontane
-se il cielo è limpido cercherai sempre una stella cadente
-andare in motorino e alzare il braccio sinistro tipo ala per sentire che effetto fa
-sdraiarsi nei prati di notte anche se senti il freddo sulla pelle nuda
-camminare x le strade della città alle 2 di pomeriggio coi piedi scoperti e stupirsi quando, passando di fianco a una cantina, sentirai un muro di fresco colpirti
-semplicità
[GiadaWally]
domenica 14 marzo 2010
SOLO PER OGGI.
di Papa Giovanni XXIII
Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
Solo per oggi, Papa Giovanni XXIII
Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell'altro mondo, ma anche in questo.
Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l'ascolto sono necessari alla vita dell'anima.
Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l'indecisione.
Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l'esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell'Amore.
Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
Solo per oggi, Papa Giovanni XXIII
domenica 21 febbraio 2010
Volo via
Datemi una bolla.
Datemi pareti sottili e trasparenti, leggerezza di volo, viaggi sul vento.
Fatemi viaggiare insieme ai petali delle margherite e ai pollini starnutini.
Fatemi godere il sole sopra alle nuvole, sopra alla nebbia, sopra alla polvere fango sporcizia.
Fatemi vedere le stelle da vicino, fatemi spaventare i pettirossi, fatemi ridereridereridere.
Fatemi dimenticare tutto.
Datemi brezza fresca e sole caldo.
Fatemi tornare al giardino dell’asilo, bimbi che ridono, 4 anni, bolle che volano.
Lasciatemi andare, così.
Pinkmartina e il suo blog da cui ho rubato! :-D
Questa dolcissima foto è di shamballah
tag
felicità,
infanzia,
pensiero,
Pinkmartina,
ricordi,
riflessione,
vita
lunedì 6 luglio 2009
Twitter (h)a caldo
@ilcaso tu hai caldo per via dell'alcol... no, un momento, in quel caso @Artlandis avrebbe sempre caldo! #moonfruit freschi per tutti e via!
@GianlucaDM 22 minutes ago from web
aria fresca.... da tempo non sapevo più cosa fosse!!!
@Micco44, about 6 hours ago from Tweetie
va a prendere un po' di fresco [speriamo] da qualche parte. buonaserata!
@ilcaso about 6 hours ago from web
riceve un "following" disperato .., propositi di suicidio, pensieri di odio, di solitudine.. il caldo accentua la malinconia..
@tartetatinabout 9 hours ago from web
@Aquila1769 farei di tutto pur di non cucinare con questo caldo asfissiante
@x_marlene_x about 11 hours ago from TwitterFox
@Blusfumato fa caldo anche con questo tempo di cacca! se c'era il sole almeno potevo togliermi questo color giallino!! uffola!!
@Foxyanne about 15 hours ago from web
@Foxyanne meglio, molto meglio.. fa un caldo che cola il grasso -.-
@Blusfumato about 15 hours ago from web
Buongiorno ... Ma che caldo fa oggi???? La macchina segna 37c !!!!! Help!
@Althe about 15 hours ago from Tweetie
sfiderà il caldo per andare a prendere il giornale
@mcastel about 17 hours ago from Gravity
Beh buongiorno mondo! Pare faccia già caldo.... Vado a fare un giro per accertarmene....
@3lena about 17 hours ago from mobile web
@thvaz ah ... tem caldo de mandioca aqui em casa. grazadeus.
@cristianocosta about 19 hours ago from TwitterFox
Dopo due birre al volo posso dire di avere un gran caldo ed ora mi sparo un filmozzo, mi son stufato di studiare
@francescoonair 1 day ago from Tweetie
Dedicato a @darklovers e a quanti hanno estremo caldo questa sera. Italian New Wave 80s Diaframma - Caldo ♫ http://blip.fm/~9dosp
@filippocioni 1 day ago from Blip.fm
sapere che oggi la massima a oulu è stata 12°, la minima 7° lo preoccupa un pochetto...
@syymza 6:34 PM Jul 4th from TweetDeck
caldo. afa. stordimento. voglio ubriacarmi di sambuca, andare a Torino e aBbracciare un cavallo per strada al grido di "ecce homo!"
@ornitorinco 3:23 PM Jul 4th from mobile web
oggi fa così caldo che mi suda anche il cervello...
@Maiko76 2:12 PM Jul 4th from web
dopo la doccia ha ancora + caldo... qualcosa non quadra... mmmm
@_Gel_ 3:48 PM Jul 4th from web
sento lo stesso calore di Gretel se solo la strega avesse girato la manopola
@adamolanna 3:25 PM Jul 3rd from web
Cara gente, con 32 gradi all'ombra scondo voi dove potrei essere? A letto, seminudo, con l'aria condizionata a manetta.
@insopportabile 2:50 PM Jul 3rd from TweetDeck
No, ragà, qua sto tempo mi sta uccidendo, ho la pressione sotto i piedi, bianco, occhiaie fino a terra. Non ce la si fa manco a respirare...
@michelangelo 5:41 PM Jul 2nd from Tweetie
ho caldo come un cd di wagner in loop da 16 ore
@paolabonini 3:11 PM Jul 1st from web
I 5000 gradi di oggi mi hanno sputtanato l'eeepc... Uhm... Nuova reinstallazione appena torno in italy...
@macfranky 9:16 PM Jun 29th from twibble
camminare con questo caldo umido snerva, nel mentre buon sabato a tutti
@IoMedesimo 7:31 AM Jun 20th from Gwibber
giovedì 2 luglio 2009
Tieni sempre presente.
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un' altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
Tieni sempre presente, Madre Teresa di Calcutta
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un' altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
Tieni sempre presente, Madre Teresa di Calcutta
lunedì 29 giugno 2009
Riccioli di luna.
Stasera un vento caldo scompiglia ricci e pensieri.
Un vento caldo che porta l'estate nelle emozioni. Complicate le emozioni. Anche se leggendo su Wikipedia viene fuori che le emozioni altro non sono che stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche a stimoli naturali o appresi. Ovvero, in termini evolutivi la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione dell'individuo a situazioni in cui per la sopravvivenza si rende necessaria una risposta immediata, che non utilizzi cioè processi cognitivi ed elaborazione cosciente. Le emozioni infine, rivestono pare anche una funzione relazionale (comunicazione agli altri delle proprie reazioni psicofisiologiche) e una funzione autoregolativa (comprensione delle proprie modificazioni psicofisiologiche). Vengo infine a scoprire che, secondo una recente e accreditata definizione, le emozioni primarie sono otto e divise in quattro coppie: la rabbia e la paura, la tristezza e la gioia, la sorpresa e l'attesa, il disgusto e l'accettazione e che dalla combinazione delle emozioni primarie derivano le altre (secondarie o complesse). Chiaro, sembra fattibile, sono otto. Semplici le emozioni. Nulla quindi di più facile per fermare e capire qualcosa che è dentro me. Emozioni che mi elettrizzano, mi eccitano, mi fanno ridere, mi terrorizzano, mi scaldano, mi agitano, mi calmano, mi incuriosiscono, mi stupiscono, mi affascinano, mi scuotono, mi svuotano e mi riempiono di sensazioni bellissime, così come bellissima è l'estate.
Tu chiamale se vuoi, semplici emozioni.
Tu chiamale se vuoi, semplici emozioni.
Cosa? Non c'è vento stasera? Ops!
l'illustrazione della ZiaLuana è di chela!
martedì 21 aprile 2009
Hombres o Ombre?
Io ne voglio uno tutto per me. Dedicato.
sono stufa di essere circondata da uomini che temono di essere notati, ritrovati o molto più semplicemente 'scoperti' dalle ex, dalle reginette in carica o dalla propria coscienza (rarissimi casi quest'ultimi). E per cortesia che si vari un po' il canovaccio. Apriamo con qualcosa di nuovo, "Sai io e mia moglie siamo un po' in crisi" si è già sentita, e poi certo che lo so come va il mondo non arrivo da un'altra galassia. Poniamo anche il caso che io non lo sappia, prima risolvi la crisi con tua moglie, e poi, e dico poi, mi chiami.
Secondo scambio di battute "Non sono come gli altri (sicuro?), non sto cercando una distrazione, sei diversa, mi piaci, potrei anche innamorarmi", insomma un crescendo fino ad arrivare all'apice, a distanza di forse 72 ore tutto compreso, "Lasciamo stare. In questo momento della mia vita ho bisogno di essere sereno, di divertirmi (figurati io!) e visto che dici che non ho neanche i requisiti minimi (mai detto, anche perchè credo tu non mi abbia fatto prendere parte al monologo) è inutile accanirsi". Avanti un altro.
sono stufa di essere circondata da uomini che temono di essere notati, ritrovati o molto più semplicemente 'scoperti' dalle ex, dalle reginette in carica o dalla propria coscienza (rarissimi casi quest'ultimi). E per cortesia che si vari un po' il canovaccio. Apriamo con qualcosa di nuovo, "Sai io e mia moglie siamo un po' in crisi" si è già sentita, e poi certo che lo so come va il mondo non arrivo da un'altra galassia. Poniamo anche il caso che io non lo sappia, prima risolvi la crisi con tua moglie, e poi, e dico poi, mi chiami.
Secondo scambio di battute "Non sono come gli altri (sicuro?), non sto cercando una distrazione, sei diversa, mi piaci, potrei anche innamorarmi", insomma un crescendo fino ad arrivare all'apice, a distanza di forse 72 ore tutto compreso, "Lasciamo stare. In questo momento della mia vita ho bisogno di essere sereno, di divertirmi (figurati io!) e visto che dici che non ho neanche i requisiti minimi (mai detto, anche perchè credo tu non mi abbia fatto prendere parte al monologo) è inutile accanirsi". Avanti un altro.
domenica 19 aprile 2009
Primi passi.
Asilo nido. Asilo nido a pagamento per intenderci. In Italia non sono particolarmente chiari i requisiti di ammissione ai rarissimi posti pubblici, sai quando entri in graduatoria ma non sai se ne uscirai mai, miglior piazzamento registrato 57° su 30 posti disponibili. E così parti alla volta dell'asilo privato. La rata mensile dell'asilo bi-lingue ti aiuta a decidere che per imparare l'inglese c'è sempre tempo e quindi ti accontenti di sapere che la struttura che hai scelto è quantomeno amministrata da un'americana, fa nulla poi se le educatrici hanno accenti italiani fra i più disparati. Gli spazi all'aperto pubblicizzati sul depliant, che ti avevano portato ad immaginare un parco in cui i bambini potessero scorrazzare liberamente, scoprendo la moltitudine di fiorellini di campo e insetti schifosi, da tentare anche di saggiare aiutati dalle neo attivate papille gustative, si risolvono invece in 3 m2 di passo carrabile trasformato in 'giardino d'inverno'. Lo stesso che ti costringe a passare la giornata tenendo scaramanticamente incrociate 2 dita sotto la scrivania per scongiurare che altri condomini uscendo dai box possano andare lunghi e falciare l'altalena. Il vero elemento imprescindibile che ti fa immediatamente protendere a favore del sodalizio è la sua ubicazione, a meno di 50 mt dal tuo nuovo posto di lavoro. Firmando l'iscrizione, praticamente col sangue perchè nell'eventualità chiedere di recedere dal contratto è un po' come chiedere l'annullamento di matrimonio alla Sacra Rota, pensi di aver fatto davvero la scelta più funzionale. Non immagini neanche lontanamente che stai invece firmando la tua condanna, se non proprio a morte, quanto meno all'isterismo. Scopri infatti, a distanza di pochi giorni, che il tuo amabile frugoletto biondo soffre il mal d'auto e così tutte le santissime mattine non riesci a tagliare il traguardo dei 14km, da parcheggio a parcheggio, senza che il nanetto non restituisca la colazione in forma cagliata, a te e ai sedili della tua auto.
lunedì 13 aprile 2009
La regola e il caso | Bruno Munari
Come il giorno e la notte
la regola e il caso sono due contrari
come la luce e il buio
come il rosso e il verde
come il caldo e il freddo
come l’umido e il secco
come il maschile e il femminile.
La regola dà sicurezza,
la geometria ci aiuta a conoscere le strutture
o a costruire un mondo nel quale
ci possiamo muovere senza paure.
Il caso è l’imprevisto
a volte terribile
a volte piacevole
l’incontro con una persona
con la quale si stabilisce subito
un contatto di simpatia o di amore,
l’esplosione di una idea risolutrice
la scoperta di un fenomeno.
La regola nasce dalla mente
si costruisce con la logica
tutto è previsto
con la regola si può pianificare un programma.
Il caso nasce dal clima
dalle condizioni ambientali, sociali,
geografiche, dai recettori sensoriali.
Un odore di eucaliptus
la forma di un sasso
il ritmo delle onde del mare…
La regola, da sola è monotona
il caso da solo rende inquieti.
Gli orientali dicono:
La perfezione è bella ma è stupida
bisogna conoscerla ma romperla.
La combinazione tra regola e caso
è la vita, è l’arte
è la fantasia, è l’equilibrio.
la regola e il caso sono due contrari
come la luce e il buio
come il rosso e il verde
come il caldo e il freddo
come l’umido e il secco
come il maschile e il femminile.
La regola dà sicurezza,
la geometria ci aiuta a conoscere le strutture
o a costruire un mondo nel quale
ci possiamo muovere senza paure.
Il caso è l’imprevisto
a volte terribile
a volte piacevole
l’incontro con una persona
con la quale si stabilisce subito
un contatto di simpatia o di amore,
l’esplosione di una idea risolutrice
la scoperta di un fenomeno.
La regola nasce dalla mente
si costruisce con la logica
tutto è previsto
con la regola si può pianificare un programma.
Il caso nasce dal clima
dalle condizioni ambientali, sociali,
geografiche, dai recettori sensoriali.
Un odore di eucaliptus
la forma di un sasso
il ritmo delle onde del mare…
La regola, da sola è monotona
il caso da solo rende inquieti.
Gli orientali dicono:
La perfezione è bella ma è stupida
bisogna conoscerla ma romperla.
La combinazione tra regola e caso
è la vita, è l’arte
è la fantasia, è l’equilibrio.
sabato 4 aprile 2009
Un, Due, Tre ... Stella!
Sabato mattina, prime luci dell’alba, mi sveglio, mi sento riposata, mi godo il tepore delle coperte mi stiracchio girandomi lentamente. Comincio a fantasticare, divago, pensieri tanto leggeri e improduttivi quanto piacevoli e soprattutto innocui. Sogni e desideri ad occhi aperti. Solo minuti rubati alla mia giornata. Ma, perché c’è sempre un ma, la giornata non è più solo mia. E mentre penso, ‘forse dovrei alzarmi’ due ginocchia mi atterrano vicino mancando la tibia di un soffio e un attimo dopo due piedini gelati si aggiungono ai miei sotto il piumino. “Mamma sei sbeglia? Facciamo colazione? Ma io devo fare i compiti. Posso non fare la doccia oggi? Andiamo al parco? Mi compri l'astuccio nuovo? ”
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