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giovedì 27 maggio 2010

il mio posto é là

Questo 3 post sono merito :-) e colpa ;-) del mio #AmicoDiUnaSera @iMaxx che ieri tra un twitt e l'altro con la citazione "il mio posto é là" mi ha ricordato un bellissimo monologo di Lella Costa (per l'appunto!) che ho cercato disperatamente su YouTube. Quel monologo non l'ho trovato (ho trovate solo un estratto dei testi) ma Traviata, l'intelligenza del cuore e La canzoncina dell'inadeguata sono valse l'impegno.

grazie #AmicoDiUnaSera :-)



Quando una come me ha un'educazione sentimentale che va da Flaubert a Mogol-Battisti, passando per Negrini-Facchinetti, da grandi è dura! Si fa fatica, si hanno delle eredità pesantissime.

Io, per anni ho ignorato quanto mi avesse influenzato il testo di una canzone che ho amato moltissimo, anche se è vergognosa; è una canzone dei pooh bellissima, si chiamava Tanta voglia di lei . Ve la ricordate ? Si, per chi non se la ricordasse o per chi è troppo giovane,vi rammento che la trama è la stessa di Attrazione fatale...solo senza lo spargimento di sangue... Però identica. C'è questo lui, protagonista della situazione, sposato, però un po' farfallone, che ha un'avventura con una lei...minorenne e straniera, suppongo, visto che le dice " Tu non dici una parola, sei più piccola che mai"... E presumibilmente anche molto indigente, se non additittura extra-comunitaria come si dice oggi, visto che la battuta successiva è : " E in silenzio morderai le lenzuola." E su, comprale un panino ! Invece no, questa è un astuzia degli autori per farci capire, senza dirlo, dove si trovano i nostri protagonisti: sono a letto. lei divora la federa, quindi sono a letto. Quello che non è chiaro, invece, è se avvenga o meno il fattaccio, l'irreparabile; tant'è che lui a un certo punto la butta là"

Lella Costa, - Un passaggio di "Malsottile mezzo gaudio"
da La daga nel loden - Feltrinelli 1992



Lella Costa Le ragazze sapiens sapiens...

Traviata, l'intelligenza del cuore



Lella Costa, Traviata, l'intelligenza del cuore, 2005

La canzoncina dell'inadeguata




O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei e’ corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio e’ fragile, non lo umiliare
Se sei piu’ brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo e’ esigente
L’aspetto fisico piu’ non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno piu’
Troppo quell seno, buttalo giu’
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima e’ due metri, poi e’ una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, e’ sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
E’ tutte noi, e’ se stessa, e’ nessuna.

Lella Costa, la canzoncina dell'inadeguata, Da "Alice, una meraviglia di paese", 2008