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domenica 20 giugno 2010

le nuvole




Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri
Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore
Vengono
vanno
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai
Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

Le Nuvole - Fabrizio De Andrè
grazie a http://dariovaldas.tumblr.com

giovedì 27 maggio 2010

il mio posto é là

Questo 3 post sono merito :-) e colpa ;-) del mio #AmicoDiUnaSera @iMaxx che ieri tra un twitt e l'altro con la citazione "il mio posto é là" mi ha ricordato un bellissimo monologo di Lella Costa (per l'appunto!) che ho cercato disperatamente su YouTube. Quel monologo non l'ho trovato (ho trovate solo un estratto dei testi) ma Traviata, l'intelligenza del cuore e La canzoncina dell'inadeguata sono valse l'impegno.

grazie #AmicoDiUnaSera :-)



Quando una come me ha un'educazione sentimentale che va da Flaubert a Mogol-Battisti, passando per Negrini-Facchinetti, da grandi è dura! Si fa fatica, si hanno delle eredità pesantissime.

Io, per anni ho ignorato quanto mi avesse influenzato il testo di una canzone che ho amato moltissimo, anche se è vergognosa; è una canzone dei pooh bellissima, si chiamava Tanta voglia di lei . Ve la ricordate ? Si, per chi non se la ricordasse o per chi è troppo giovane,vi rammento che la trama è la stessa di Attrazione fatale...solo senza lo spargimento di sangue... Però identica. C'è questo lui, protagonista della situazione, sposato, però un po' farfallone, che ha un'avventura con una lei...minorenne e straniera, suppongo, visto che le dice " Tu non dici una parola, sei più piccola che mai"... E presumibilmente anche molto indigente, se non additittura extra-comunitaria come si dice oggi, visto che la battuta successiva è : " E in silenzio morderai le lenzuola." E su, comprale un panino ! Invece no, questa è un astuzia degli autori per farci capire, senza dirlo, dove si trovano i nostri protagonisti: sono a letto. lei divora la federa, quindi sono a letto. Quello che non è chiaro, invece, è se avvenga o meno il fattaccio, l'irreparabile; tant'è che lui a un certo punto la butta là"

Lella Costa, - Un passaggio di "Malsottile mezzo gaudio"
da La daga nel loden - Feltrinelli 1992



Lella Costa Le ragazze sapiens sapiens...

La canzoncina dell'inadeguata




O troppo alta, o troppo bassa
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei e’ corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio e’ fragile, non lo umiliare
Se sei piu’ brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo e’ esigente
L’aspetto fisico piu’ non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno piu’
Troppo quell seno, buttalo giu’
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima e’ due metri, poi e’ una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, e’ sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
E’ tutte noi, e’ se stessa, e’ nessuna.

Lella Costa, la canzoncina dell'inadeguata, Da "Alice, una meraviglia di paese", 2008

lunedì 19 ottobre 2009

lunedì 20 luglio 2009

il cecio e la composizione. parte seconda.

xilofono, piano, armonica e voce
gli accordi li ispirano i giochi di luce
se è buio son cupi, profondi, in minore
col sole si schiudono gli alberi in fiore

mi impegno parecchio con la melodia
a tutto volume la canto alla zia
affino i dettagli dell’orchestrazione
(beh, spesso mi affido all’improvvisazione)

distillo armonie da qualunque elemento
bicchieri, mollette, azalee, fogli, vento
la musica è un mare, con onde frizzanti
mi piace nuotarci. di più se si è in tanti.

martedì 2 giugno 2009

mercoledì 15 aprile 2009

La macchina del tempo

Quest'anno compiro' i miei primi 40 anni. 40 o meglio QUARANTA. Provate a dirlo, lentamente: Q U A R A N T A. Suona bene, riempie la bocca. Ma io non me li sento, eppure sono tanti. Se non fosse per la solita forza di gravita' che tira giu' tutto...potrei averne 20. Dite che a 40 anni si puo' ancora pensare di andare al concerto di Jovanotti? Il problema e': secondo voi a 40 anni e tre figli sulle spalle e' tempo di diventare e fare la signora, come ormai tutti mi chiamano facendomi indispettire per non dire inc...... vedete sono anche scurrile, non posso proprio fare la signora; oppure si puo' continuare a fare finta di niente, ignorare quelli che ti chiamano signora pensando di farti felice e continuare a vivere come se ne avessi 20? Io non vorrei tornare indietro e ricominciare tutto perche' molto probabilmente rifarei le stesse cose, vorrei solo fare anche adesso le stesse cose che facevo prima senza sembrare una di quelle tardone che non accettano il passare del tempo. Quando sono in macchina da sola ascolto la musica a tutto volume e canto; magari sto andando a prendere mia figlia a scuola, mi guardo in giro e non vedo tante altre mamme che lo fanno. Penso: forse e' una cosa disdicevole per una mamma, allora abbasso la musica, mi levo quel sorriso un po' ebete dalla faccia, scendo, mi calo nei panni della mamma quarantenne saggia e posata, prendo mia figlia risalgo in macchina, alzo il volume e cantiamo. Finalmente qualcuno che mi capisce!