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martedì 14 luglio 2009

Alpeggio.

Sveglia alle 9.00
Esito.
Giunge la telefonata delle 9.20 dellozioexpiccolo di famiglia - Ancora a letto? Muoviti tuo figlio sta aspettando.
Esito ancora. Non mi convince tutti gli anni resto impigliata nella regnatela tessuta da NonnaRagno. Anche quest'estate a Milano faceva troooppo caldo e così ha rapito il nipote, incatenato alla macchina il Nonno altra vittima dell'infido piano ed è partita alla volta del ricovero estivo per nonni e nipoti. A me tocca raggiungerli nel week end da bravo genitore presente e premuroso. Il campeggio è adagiato sul versante di una collina pavese a 1600 mt sul livello del mare. C'è l'aria pulita e un clima piacevole. Almeno fino a quando non arrivo io, quello infatti è il momento esatto in cui cambia il tempo. Dapprima si annuvola, beffardo mi fa incriccare i muscoli del collo mentre scruto il cielo per delle mezzore alla ricerca di segni premonitori o quanto meno rassicuranti. Puntualmente di lì a poco mi ritrovo in veranda, persa dentro il mio pile con la voce di mia mamma che mi dice - E' il bello della montagna, un attimo piove, un attimo c'è il sole.
- Certo mamma ma magari alternare quando c'è MammYX e una volta piove, una volta c'è il sole!? E così il colorito della mia pelle non progredisce con il solo progredire della stagione. Morale anche questa volta ho preparato la borsa senza troppa convinzione, ho buttato dentro un costume ma ho tralasciato di appesantirla con creme abbronzanti, pareo e ciabattine in tinta. Mi sono avviata incontro al destino e al 6° distributore di benzina con la sinistra spia della riserva accesa mi sono decisa a fare il pieno. Rallento, accosto, tiro giù il finestrino e il ragazzo prendendo le chiavi dalla mia mano mi dice, - Sei verde vero? (Adesso magari non sono proprio abbronzata ma verde è un insulto al meticoloso programma che ho attuato questo inverno con la tessera a punti del solarium.)

domenica 31 maggio 2009

tutto per un paio di calzini antiscivolo, cecio?

le calze sono nere come quando
diventa nero il cielo. e quei puntini
son stelle - o meglio, nuvole. le stendo
in terra e stanno al morbido i piedini.

martedì 5 maggio 2009

penso al cecio. guardo il cielo.


nuvole stanche, nuvole in viaggio
spinte qui e là, lacerate dal vento
memoria e specchio del nostro beccheggio
gioia, emozione, rancori e spavento

chissà se siamo altrettanto avvincenti
mentre mutiamo nello stato adulto
e se sappiamo trovare gli incanti
per insegnarti a guardar sempre in alto...