mercoledì 29 aprile 2009
Palcoscenico.
PapàSauro sostiene che Hulko abbia i bronchi deboli perché non ha pianto abbastanza da piccolo. In effetti sono state veramente poche le volte in cui lo ha fatto e probabilmente è anche per questo che vederlo piangere mi impressiona sempre un po'.
Hulko ha all'incirca tre anni e sta frequentando il fantomatico asilo nido-privato-high profile. L'anno accademico...troppo? ok l'anno asilodemico volge al termine. La direttrice-despota coinvolge la comunità dei genitori nel progetto finale, una festa con un nostro spettacolo interpretato a favore dei bambini. "Come dice scusi?" "Sì, è una sorta di regalo che fate ai vostri figli". (Credo che lei sia cinvinta che possa essere un regalo gradito perché non mi ha ancora vista ballare né tantomeno sentita cantare). Si aprono le selezioni. Ci si incontra per preparare la scenografia e per fare le prove. Gli altri genitori sono entusiasti, io sembro in lista per il patibolo. Riesco a spuntare un ruolo di non-protagonista, o meglio riesco a defilarmi, lascio così il corpo di ballo per dedicarmi ad un siparietto in assolo, senza costume, né trucco e soprattutto 'muto'. Arriva il grande giorno, dietro le quinte c'è molta eccitazione. Si va in scena. E' il mio momento. Munita di un enorme cartello raffigurante il sole, introduco un cambio di ambientazione. Non ricordo molto altro se non che il piccolo Hulko vedendomi comparire, e forse poi sparire? (non l'ho mai capito), abbia cominciato a piangere e che abbia continuato a singhiozzare per l'intera durata dello spettacolo, rincuorato distrattamente da altri genitori improvvisati fotografi, cameraman e addetti al catering. Non sarebbe stato meglio chiudere con la più sperimentata e tradizional-popolare-godereccia festa di fine anno?
Hulko ha all'incirca tre anni e sta frequentando il fantomatico asilo nido-privato-high profile. L'anno accademico...troppo? ok l'anno asilodemico volge al termine. La direttrice-despota coinvolge la comunità dei genitori nel progetto finale, una festa con un nostro spettacolo interpretato a favore dei bambini. "Come dice scusi?" "Sì, è una sorta di regalo che fate ai vostri figli". (Credo che lei sia cinvinta che possa essere un regalo gradito perché non mi ha ancora vista ballare né tantomeno sentita cantare). Si aprono le selezioni. Ci si incontra per preparare la scenografia e per fare le prove. Gli altri genitori sono entusiasti, io sembro in lista per il patibolo. Riesco a spuntare un ruolo di non-protagonista, o meglio riesco a defilarmi, lascio così il corpo di ballo per dedicarmi ad un siparietto in assolo, senza costume, né trucco e soprattutto 'muto'. Arriva il grande giorno, dietro le quinte c'è molta eccitazione. Si va in scena. E' il mio momento. Munita di un enorme cartello raffigurante il sole, introduco un cambio di ambientazione. Non ricordo molto altro se non che il piccolo Hulko vedendomi comparire, e forse poi sparire? (non l'ho mai capito), abbia cominciato a piangere e che abbia continuato a singhiozzare per l'intera durata dello spettacolo, rincuorato distrattamente da altri genitori improvvisati fotografi, cameraman e addetti al catering. Non sarebbe stato meglio chiudere con la più sperimentata e tradizional-popolare-godereccia festa di fine anno?
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...ma non finiva con mamma prometti che non lo farai più???!!!! ;-)
RispondiElimina..ma ti rendi conto di cosa devono subire i piccoli del giorno d'oggi?? :-)))
RispondiEliminasono d'accordo con te. certo se avessi avuto la voce di Giorgia o la bravura della Fracci adesso non saremmo qui a parlarne ;-)
RispondiEliminabuona festa della mamma anche a te, sono certa che troverai ottimi spunti per viverla al meglio. a presto.