domenica 7 giugno 2009

Aria nuova?

Milano è tutta spettinata questa sera, da ore cerca di non lasciarsi intimidire da potenti e vorticose folate di vento. Esco alla volta del seggio elettorale. Sono ben vestita e ben truccata, mi è saltato un appuntamento all'ultimo e così anticipo il 'momento dell'elettore consapevole'. C'è molta gente in giro ma dà l'impressione di essersi smarrita, è costretta a vivere questo buio a cui ha da tempo rinunciato. E' bello invece riprendersi la città. Chi con la moglie, chi con il marito, chi con il cane, chi con il vicino di casa. Cammino con il naso per aria attratta dalle nuvole in viaggio e dal brusio delle voci portate dal vento. Raggiungo la scuola, all'ingresso le signore collaboratrici scolastiche (le bidelle per intenderci!) sono sorridenti e agghindate, saluto e mi avvio verso la mia sezione, la 19. Passando davanti alla 15 noto che hanno staccato tutti i disegni del mio Hulko e dei suoi compagni lasciando le pareti nude. Sicuri fosse meglio così? Camminando estraggo la mia tessera elettorale e la carta d'identità, svolto l'angolo e ... mi ritrovo nell'unica sezione totalmente al femminile, presidente compresa. Ritiro i lenzuolini bordati finemente in giallo, azzurro e grigio, autodenuncio la presenza di un cellulare nella mia borsa che deposito a terra prima di entrare in cabina, esprimo la mia preferenza ed esco. Orgogliosa del seggio tutto in rosa, che vive inconsapevole i frutti di una dura rivolta portata avanti dalle nostre nonne e mamme, mi accingo a ripercorrere il corridoio. In fondo si staglia il profilo dell'unico essere maschio al di sotto dei cinquanta che in perfetta divisa d'ordinanza siede assorto davanti alle immagini di Italia-Irlanda del nord. Il nostro bel paese terra di poeti (vero LaCompagnadiBanco?) naviganti (vero LaZia? per mare e on web) e sognatori (...e qui non c'è confine!).

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