mercoledì 29 settembre 2010

Crusca o non crusca?

E' in piedi sul divano, mi si avviluppa addosso chiedendomi poi di sedermi, insomma tenta la mossa per farsi 'tenere in braccio' nonostante la mole e l'età tremendamente scomode.
Gli allungo un paio di baci e strizzatine poi per tornare ai fornelli me ne libero rialzandomi con la sola forze delle gambe e poggiandolo di nuovo sui cuscini.
Lui ride sorpreso della mia prestazione atletica - Wow mamma, che fighezza.

lunedì 27 settembre 2010

domenica 26 settembre 2010

Chi ben comincia... [inizia con un buon incipit]

I INCIPIT

I cinquant'anni sono come
L'ultima ora del pomeriggio,
quando il sole tramontato
ci dispone spontaneamente alla riflessione.
Nel mio caso, tuttavia,
il crepuscolo mi induce al peccato.
Forse per questo,
arrivata alla cinquantina,
medito sul mio rapporto
con il cibo e l'erotismo,
le debolezze della carne,
che più mi tentano,
anche se, a ben guardare, non sono quelle
che più ho praticato.

Mi pento delle diete, dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre per occuparmi di lavoro in sospeso o per virtù puritana. Passeggiando per i giardini della memoria, scopro che i miei ricordi sono associati ai sensi. Mia zia Teresa, quella che si trasformò lentamente in angelo e che quando morì aveva germogli di ali sulle spalle, è legata per sempre all'odore delle pastiglie alla violetta. Quando quell'incantevole signora faceva capolino per una visita, con il vestito grigio illuminato con discrezione da un colletto di pizzo e il capo regale incorniciato dalla neve, noi bambini le correvamo incontro e lei apriva con gesti rituali la sua vecchia borsetta, sempre la stessa, estraeva una scatoletta di latta dipinta e ci dava una caramella color malva.

Isabel Allende, Afrodita

mercoledì 22 settembre 2010

Se ne parla ovunque!

A SORPRESA! Mariposa compie solo 21 anni.

Strano davvero. Non so perchè...
Quest'anno nessuno ha voluto farti
il regalo con me!
:-D

NB Strano davvero perchè i regali di gruppo
e a sorpresa mi vengono molto bene!





Auguri! da tutta nonhovalentina

martedì 21 settembre 2010

nel centro di milano, un giorno di settembre.




omaggio riservato, al cecio e per il nonno:
penombre di memoria: e sia, buon compleanno.

Buongiorno a te!

Un' amica stamattina mi scrive: "Vorrei condividere i quaranta minuti di coda in auto e l'ora a seguire a piedi per arrivare in ufficio. Avrei dovuto avere un colloquio di selezione alle otto e trenta. Il candidato sarà diventato dirigente nell'attesa. La metropolitana non andrà forse fino a fine mese. Io mi metto in malattia :-)"

venerdì 17 settembre 2010

i miei amici in vacanza :-)


NB Mariposa e Piccola sono sempre in vacanza... ;-D lol

giovedì 16 settembre 2010

Un altro post "rubato" ;-D

Wish i had more time… but weather would not cooperate!

Moi j’veux crever la main sur le coeur

In ogni momento c’è qualcuno che fugge.
Si fugge dall’amore o dall’odio,dalla guerra intorno o dentro di noi, dalla diversità o dalla normalità.
Si fugge perchè il desiderio non manca di nulla, mentre la vita si.
È così triste e pericoloso – scriveva Deleuze – non poter più sopportare gli occhi per vedere, i polmoni per respirare, la bocca per inghiottire, il cervello per pensare [...].
Offriamo al mondo la nostra mal sopportazione con i nostri volti.
Pensiamo che il volto sia un prodotto delle nostre speranze o paure, del nostro desiderio o delle sue atroci sconfitte, della nostra insofferenza o sofferenza. Dimentichiamo che è la società che produce i volti.
Il tuo sogno lo si vede sempre sul tuo viso e nei tuoi occhi. Ed esso sussurra pensieri zitti, linguaggio di ogni volto.
E il linguaggio non è la vita, dà ordini alla vita: la vita non parla, ascolta e attende.

La vita è distanza critica tra esseri della stessa specie.
Possiedo solo distanze, oggi.
Nel buio colto dalla paura, un bambino si rassicura canticchiando.
Cammina, si ferma al ritmo della canzone.
Sperduto, si mette al sicuro come può e si orienta alla meno peggio con la sua canzoncina.
La mia canzoncina è la mia resistenza, vorrei, quando non sarà più possibile resistere, morire con la mano sul cuore.

Ottavopiano :-) spero mi perdonerete "il furto" amici?!??

lunedì 13 settembre 2010

domenica 12 settembre 2010

Una babysitter da favola (need a babysitter today?)

Le favole del Fiocco Gigante | 18

C'era una volta un omino di niente. Aveva il naso di niente, la bocca di niente, era vestito di niente
e calzava scarpe di niente. Si mise in viaggio su una strada di niente che non andava in nessun posto.
Incontrò un topo di niente e gli domandò:- non hai paura del gatto? - No davvero,- rispose il topo di niente,-
in questo paese di niente ci sono soltanto gatti di niente, che hanno baffi di niente e artigli di niente.
Inoltre, io rispetto il formaggio. Mangio solo i buchi. Non sanno di niente ma sono dolci.
- Mi gira la testa, disse l'omino di niente. - é una testa di niente: anche se la batti
contro il muro non ti farà male. L'omino di niente, volendo fare una prova,
cercò un muro per batterci la testa, ma era un muro di niente,
e siccome lui aveva preso troppo slancio, cascò dall'altra parte.
Anche di là non c'era niente di niente. L'omino di niente era tanto
stanco di tutto quel niente che si addormentò. E mentre dormiva
sognò che era un uomo di niente, e andava su una strada di niente,
e incontrava un topo di niente e mangiava anche lui i buchi del formaggio,
e il topo di niente aveva ragione: non sapevano proprio di niente!

L'omino di niente. (Gianni Rodari, Favole al telefono)

lunedì 6 settembre 2010

domenica 5 settembre 2010

La questione è, contemporaneamente, più semplice e più complessa.

La questione è, contemporaneamente, più semplice e più complessa e per spiegare quello che intendo dire prenderò a prestito una famosa frase di Albert Einstein: La frase, se non ricordo male, suona più o meno così: è la teoria che determina ciò che osserviamo.

Cosa significa? Significa che se abbiamo una teoria - una teoria che ci piace, che ci soddisfa, che ci sembra buona - tendiamo ad esaminare i fatti attraverso la teoria. Piuttosto che osservare obbiettivamente tutti i dati disponibili, cerchiamo solo conferme a quella teoria. La nostra stessa percezione è fortemente influenzata, determinata dalla teoria che abbiamo scelto. Appunto come diceva Einstein - che parlava di scienza - la teoria determina ciò che riusciamo ad osservare. In altri termini: vediamo, sentiamo, percepiamo quello che conferma la nostra teoria e , semplicemente, tralasciamo tutto il resto. C'è un detto cinese che esprime in forma diversa lo stesso concetto. Dicono i cinesi: due terzi di quello che vediamo, è dietro ai nostri occhi.

Tutti noi abbiamo fatto qualche esperienza di come la nostra stessa percezione sia determinata da ciò che per le più varie ragioni è nella nostra testa o, come direbbero i cinesi è dietro i nostri occhi.

Avete mai comprato una nuova macchina e improvvisamente, mentre la guidate ne notate decine dello stesso tipo, sulle strade? Dove erano prima?

Filtri percettivi, li chiamano gli psicologi.


Ve l'avevo detto io che è il percepito... :-D

Tratto da
Testimone inconsapevole di Gianrico Carofiglio


mercoledì 1 settembre 2010

Goccia dopo goccia.

"...se no cosa succederebbe mamma se non avresti la forza di gravità?"

e ancora

"...Anch'io vorrei costruire una casa su un albero se saprei come si fa."

Non sarebbe meglio parlasse solo al presente fintanto che non prende dimestichezza (augurandoci/gli che un giorno ciò succeda) con le coniugazioni?

quanti ricordi... e quante ne ho perse...




http://carsiwarsi.tumblr.com/

Non ce la posso fare.


Ho ancora qualche giorno di ferie così io e Hulko passiamo molto tempo insieme. Ieri rimettendo a posto la camera abbiamo ritrovato casco e protezioni per lo skateboard, siamo subito arrivati ad un compromesso, se nel pomeriggio lo avessi accompagnato alla pista nel parco la sera avrei avuto carta bianca per 'stare al computer'.
La sua performance non è stata delle migliori, le protezioni erano strette, il casco faceva sudare, lo skate andava dove voleva, insomma dopo un'ora e mezza abbiamo abbandonato il campo. Abbiamo guardato un po' di televisione insieme e verso le 22 mi sono diretta al pc, lui mi ha seguita e facendo gli occhioni mi ha chiesto che andassi anch'io a letto,
- Hulko mi avevi detto che stasera avrei potuto stare al pc
- Ma io voglio che vieni a letto anche tu
- Devo lavorare
- (silenzio, viso triste)
Rispondo spegnendo il pc,
- Va bene Hulko, stasera facciamo come dici tu però devi capire che la mamma la sera al pc lavora è importante, devi avere pazienza.
Passo dal bagno e uscendo lo trovo in corridoio ad aspettarmi con in mano il libro degli animali del mare,
- Mamma scusami se ti disturbo e non ti lascio lavorare.

[groppo in gola]



Illustrazione di Lice