giovedì 31 maggio 2012

Lettera di un’aquilana alle terremotate emiliane




Ciao donne emiliane, la terra trema, le certezze crollano insieme ai muri, ai capannoni, insieme agli uomini, alle donne, con loro crollano i ricordi, gli amori, i progetti.



Vorresti gridare ma non hai voce e poi se gridi i muri rimangono crollati, le persone sotto le macerie, i sogni frantumati. Eppure lo vorresti un abbraccio che ti dica ci sono qui per aiutarti…

Eppure vorresti ritrovare anche quella forza che sempre ti ha tirato fuori dalle situazioni più difficili, quella forza che ogni volta pensavi di non avere.
Un terremoto si sa può accadere, se ne parla e le scosse che hanno accompagnato quella più devestante ce ne hanno fatto sentire l’odore.
Che odore ha un terremoto… L’odore della terra, quella terra amata, lavorata, faticata, sudata, l’odore della solitudine all’improvviso, di quella solitudine che improvvisamente ti fa sentire il vuoto intorno. L’odore della morte e della vita si mescolano insieme e l’odore potente della rabbia. Rabbia per chi non ce l’ha fatta. I morti di una famiglia sono i morti di tutti. Si piange insieme, si è sconvolti insieme… Ci si arrabbia insieme…
Intanto sul quello che provi e che conosci solo tu ci scrivono fiumi di parole, fiumi di dibattiti, e tu dici: “Quante parole vuote, queste cose le “sente” chi le prova”. Promesse che non saranno mantenute e lo sai… Lo sai perché questo non è il primo terremoto della tua vita. Che ne sanno cosa hai lasciato sotto le macerie. Abbandoni, dolori, rifiuti, ma anche amori travolgenti, viaggi, tutto quello da cui ti sei rialzata e che conosci anche tu.
Già… ognuno sa quanti terremoti hanno devastato la propria vita… Ognuno lo sa…
In fondo, donne emiliane, che importa se a conoscere queste verità interiori siete solo voi, siamo solo noi donne. Alla fine lo sappiamo che ci rialzeremo e scrollandoci la polvere ed asciugandoci le lacrime con il braccio, andremo di nuovo avanti. E voi donne emiliane, lo farete come lo abbiamo fatto noi. E continuiamo a farlo, donne forti le donne emiliane, coraggiose, tenaci… Altri si riempiono di parole la bocca e voi farete, agirete, superete… Come in fondo una donna vera fa sempre. Sempre.
So che non mollerete, voi avete aiutato noi, noi aiuteremo voi, ed impareremo da voi. E molti impareranno da voi come ci si rialza da un terremoto, da lutti atroci che non ci sarebbero dovuti essere.
Ma quanti lutti una donna sopporta nella vita e mai si veste di nero, ma mette il suo vestito di sempre quello di una guerriera della vita. Ciao donne emiliane. Coraggio. Vi voglio bene una ad una

Tratto da 

domenica 27 maggio 2012

Un pranzo tra amiche.


Deve essere un sacco che circola tra web e social ma quando l'ho letto ho pensato a noi mie care amiche.


"Un gruppo di amiche quarantenni pensa a dove incontrarsi  per il pranzo decennale.
Infine viene concordato di andare all’Ocean View Restaurant, perché i camerieri sono belli.

Dieci anni dopo, all' età di 50 anni, ancora una volta le amiche vagliano dove incontrarsi per il pranzo.
Infine concordano che si vedranno al ristorante Ocean View perché il cibo e’ buono e la selezione dei vini eccellente.

Dieci anni dopo, all'età di 60 anni, le amiche nuovamente esaminano dove riunirsi per il pranzo e alla fine concordano per il ristorante Ocean View, perché e’ un posto tranquillo con una bellissima vista sul mare.

Dieci anni dopo, all'età di 70 anni, le amiche discutono su dove fare il loro pranzetto decennale e la scelta cade sull’Ocean View perché il ristorante è accessibile ai disabili e ha l’ascensore.

Dieci anni dopo, all'età di 80 anni, le amiche devono scegliere dove incontrarsi per il pranzo. Infine decidono all'unanimità di trovarsi all’Ocean View Restaurant, perché non ci sono mai state prima."