sabato 27 ottobre 2012

Supereroi & Superpoteri.



"Siamo stati sconfitti da un nemico che abbiamo sottovalutato, il tempo."


martedì 23 ottobre 2012

venerdì 12 ottobre 2012

Dalla parte della ragione.

Non vedevo l'ora di poter scrivere queste righe per trasmettere l'indignazione, l'imbarazzo e il dolore suscitati dall'aver udito di questi fatti di cronaca al giornale radio, Bimbo conteso a Padova "...un bambino di 10 anni è stato trascinato in modo brutale dagli agenti perché affidato al padre e non più alla madre...(omissis)... il piccolo Leonardo si è opposto in modo violento ai tentativi del padre e dei poliziotti di portarlo fuori da scuola. (...) Scattano le prime denunce: la zia materna ed il nonno del bambino sono stati segnalati dalla Questura di Padova alla magistratura per le ipotesi di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Questo ragazzino ha la stessa età di Hulko, me lo sono figurata della stessa corporatura ma soprattutto con pari intelligenza, decisione, senso di responsabilità e maturità. Ho pensato a quale sarebbe la sua reazione se tentassero di allontanarlo da me. Ma soprattutto ho immaginato la mia disperazione e quella della mia famiglia. Anche i miei genitori e i miei fratelli sono certa si opporrebbero con tutte le forze incuranti delle conseguenze, come me e insieme a me. L'idea che questo bambino sia stato prelevato contro la sua volontà, forti di una superiorità numerica e fisica davanti ai suoi compagni ma soprattutto ai suoi insegnanti che non hanno potuto difenderlo mi annichilisce. Queste erano le emozioni di qualche ora fa poi però sono andata a leggere la notizia e ho appreso che l'ordinanza del giudice nasceva forse paradossalmente proprio a tutela dell'equilibrio del ragazzino che allontanato dalla madre veniva 'riconsegnato' all'amore dell'altro genitore escluso fino a quel momento dalla sua vita. PAS (Sindrome di Alienazione Genitoriale)  Mi sono fermata a riflettere, chiedendomi da che parte stia la ragione e rispondendomi che ovviamente sta nel mezzo esattamente come Leonardo che in realtà viene strattonato perché conteso dai genitori.

domenica 7 ottobre 2012

Tranello.

- Hulko: Tu hai fatto la Cresima?
- Io: No, nemmeno la Comunione.
- Hulko: E papà?
- Io: Lui sì perchè si è sposato, con la fidanzata che ha avuto prima di me. E anche con quella dopo.
Sorrido, tirata.
- Hulko: Papà ha avuto un'altra moglie?
- Io: Sì.
- Hulko: E anche degli altri bambini?
- Io: No figurati, altrimenti li avresti conosciuti.
Resta in silenzio qualche minuto mentre io continuo a guidare verso casa.
Hulko: Perché mamma non mi hai mai detto che papà ha avuto un'altra moglie?
Io: Mi spiace non ricordavo non te ne avessi parlato, forse non ce ne sarà stata occasione.
e mentalmente finisco la frase così "...o forse perché sono stufa di essere sempre io a farti il resoconto delle attività più o meno lecite di tuo padre manipolandole affinché risultino per te poco invasive e dolorose, due mogli, due fratelli, residenza all'estero, assenza totale nel quotidiano e radi e aridi incontri programmati ."

sabato 6 ottobre 2012

fiducia nel prossimo. ma anche in questo.

E' iniziata la nuova stagione di basket. Oggi la prima amichevole. Hulko ancora in piena fase rilassata post vacanziera, l'asma e la digestione in corso è stato da urlo. E' infatti un urlo l'ho cacciato, "Alza quelle bracciaaa!" Hanno perso.
In macchina, rientrando - Mamma la prossima volta puoi stare in silenzio?
Io - Sono stata bravissima, praticamente non ho fiatato. Sono anche uscita per non distrarti.
Hulko - Alla fine hai gridato e comunque ho visto che eri sulla porta insieme ad altri genitori.
Io - Allora mi hai guardato!? Ti avevo detto di ignorarmi. Devi stare concentrato sul gioco. Fa conto che io non esista.
Hulko - Infatti non ti ho guardato. Ho solo dato una sbirciatina per vedere dove fossi.
Nulla si può contro la genetica, io alla campestre delle scuole medie ho perso il bronzo ad un soffio dal traguardo per salutare i miei che facevano il tifo.

giovedì 4 ottobre 2012

Lasciare le cose a metà.

Stasera mentre attendevo che scattasse il verde attraverso il finestrino ho osservato di spalle una coppia musulmana, giovanissima, camminare tenendosi per mano. Bislacca la mente che in una frazione di secondo mi ha proposto tanti scenari e qualche finale. Non so quale sia stata l'associazione di idee scattata nel subconscio fatto sta che mi sono ritrovata a pensare che non ho alcuno con cui passeggiare al tramonto di una giornata e a quello della vita, anche se è un pensiero ridicolo perché non ho alcuna garanzia di arrivarci e farei meglio piuttosto ad assaporare il presente. Il secondo pensiero è andato fulmineo ad una persona cara che ho perso di recente. Poco più che cinquantenne padre e marito. Mi annienta l'idea che abbia lasciato la sua vita a metà. Non completerà ciò che stava vivendo, conversazioni, rapporti, lavori ed emozioni. Lascia la rabbia in chi resta. Nessuno di noi potrà più rispondergli né riceverà una sua replica ed è venuto meno all'impegno che aveva assunto con i figli e con la sua donna, che si ritroverà a camminare sola lungo il sentiero al tramonto.

mercoledì 3 ottobre 2012

Il mio collo fa spavento.

Il mio collo fa spavento. Dico sul serio. Se vedeste il mio collo farebbe spavento anche a voi, ma credo sareste troppo educate per darlo a vedere. Se affrontassi l'argomento, e dicessi qualcosa come "Oddio il mio collo. Non lo sopporto più!", sono certa che mi rispondereste qualcosa di carino, come "Non so di cosa stai parlando". Sarebbe una bugia, naturalmente, ma vi perdonerei. È il tipo di bugia che io dico in continuazione - per lo più alle amiche che mi confidano di essere preoccupate perchè hanno le borse sotto gli occhi, o il doppio mento, o le rughe, o i rotoli di ciccia sulla pancia. Ma per quanto sia convinta che dovrebbero rifarsi gli occhi, o fare un lifting, o qualche iniezione di botulino, o una bella liposuzione, ormai ho imparato che "Non so di cosa stai parlando" è l'espressione in codice per "Capisco cosa intendi, ma se credi di incastrarmi in una discussione sull'argomento ti sbagli di grosso". È un argomento pericoloso da affrontare, lo sappiamo tutti. Perchè se dicessi "sì, capisco esattamente cosa intendi", la mia amica potrebbe decidere di farsi rifare gli occhi, per esempio, e per caso se non funzionasse potrebbe andare a ingrossare le fila di quelli che finiscono sui tabloid per aver fatto causa al loro chirurgo plastico perchè non riescono più a chiudere gli occhi. Inoltre, e questo è il punto, sarebbe Tutta Colpa Mia. Io sono particolarmente sensibile all'aspetto Tutta Colpa Mia, visto che non ho ancora perdonato una mia amica per avermi sconsigliato di comprare un appartamento assolutamente perfetto sulla Seventhy-fifty nel 1976.

A volte vado fuori a colazione con le altre ragazze - fermi tutti, mi correggo. Volevo dire con le mie amiche donne, immagino. Non siamo più ragazze, non lo siamo più da almeno quarant'anni. Comunque, come stavo dicendo, a volte andiamo fuori a colazione e allora, girando uno sguardo intorno al tavolo, mi accorgo che indossiamo tutte maglioni a collo alto. A volte, invece, portiamo tutte delle sciarpine intorno al collo, come Katharine Hepburn in Sul lago dorato. A volte poi abbiamo tutte dei colletti alla coreana e sembriamo la versione occidentale delle signore cinesi del Circolo della fortuna e della felicità. È buffo e anche un po' triste, perchè nessuna di noi ha la nevrrosi dell'età - nessuna mente su propri anni, per esempio, nessuna si veste in modo ridicolo per la sua età. I nostri anni li portiamo bene. Se non fosse per il collo...

Oh, il collo! Ci sono colli da gallina, colli da tacchino, colli da elefante. Ci sono colli con bargigli e colli con pieghe sul punto di diventare bargigli. Ci sono colli magri e colli grassi, colli flosci e colli grinzosi, colli cerchiati e colli rugosi, colli fibrosi e colli cadenti, colli flaccidi e colli coperti di macchie. E ci sono colli che sono una stupefacente combinazione do quanto sopra. Secondo il mio dermatologo, il collo incomincia ad "andarsene" verso i 43 anni, e tanti saluti. Possiamo metterci il fondotinta sul viso, e il correttore intorno agli occhi, possiamo tingerci i capelli, fare iniezioni di botulino e collagene e Restylane nelle rughe e nelle grinze, ma a parte la chirurgia plastica per il collo non c'è niente da fare, un accidente di niente. Il collo ti tradisce sempre. La nostra faccia è una bugia, il nostro colo è la verità. Una sequoi bisogna tagliarla e contare i cerchi nel tronco per sapere quanti anni ha. Vi assicuro che se avesse il collo non ce ne sarebbe bisogno.

La mia esperienza con il collo cominciò poco prima dei miei 43 anni. Subii in intervento che mi lasciò una brutta cicatrice proprio sopra la clavicola. Fu uno shock, perchè imparai a mie spese, che se un medico è famoso, questo non significa che sia anche bravo a ricucire la gente. Se mai non imparaste niente da queste pagin, care lettrici, imparate almeno questo: non fatevi mai operare in nessuna parte del corpo senza chiedere che in sala operatoria ci sia un chirurgo plastico in stand by per dare una controllata. Perchè anche se vi stanno operando per una cosa seria o potenzialmente seria, anche se siete onestamente convinte che la vostra salute è più importante della vanità, anche se vi svegliate nella stanza d'ospedale felici come non mai che non fosse cancro, anche se vi sentite euforiche, grste di essere vive, piene di folgoranti rivelazioni su cosa è importante e cosa non lo è, anche se vi impegnate a essere eternamente liete di trovarvi ancora sul pianeta Terra e ptomettete di non lamentarvi più di niente, vi assicuro che un giorno, prima di wuanto possiate immaginare, vi guarderete allo specchio e penserete "Odio questa cicatrice". Sempre che vi guardiate allo specchio, naturalmente.

Questa è un'altra cosa che ho notato riguardo all'avere una certa età: cerco di evitare in tutti i modi di guardarmi sllo specchio. Se passo davanti a uno specchio, storno gli occhi. Se proprio devo guardarci dentro, comincio a strizzare gli occhi, così se il riflesso mi rimanda qualcosa di veramente brutto, sono già sulla buona strada per schivare la visione. E se la luce è buona (e io spero non lo sia), faccio la stessa cosa che fanno le donne della mia età quando si ritrovano davanto a uno specchio: tiro indietro leggermente la pelle del collo e guardo con rimpianto una versione più giovane di
me stessa. (A proposito, ecco un'altra cosa che ho notato: se volete piombare nella depressione più nera rispetto al collo, piazzatevi sul sedile posteriore di una macchina, proprio dietro il guidatore, e guardatevi nello specchietto retrivisore. Che cos'ha di speciale uno specchietto retrovisore? Non so perché, ma non c'è specchio peggiore quando si tratta del collo. È uno dei misteri più avvincenti della vita moderna, insieme a quello per cui l'acqua fredda in bagno è più fredda dell'acqua fredda in cucina.)

Ma torniamo al collo. È del mio collo che voglio parlare. E so che state pensando: "Perché non andare da un chirurgo plastico?" Ve lo dico io il perché. se andate da un chirurgo plastico e gli dite "Vorrei solo una sistematina al collo", lui vi risponderà chiaro e tondo  che non può farlo senza intervenire anche sulla faccia. E non sta mentendo. Non sta cercando di fregarvi per farmi spendere di più. Il fatto è che è tutta un'unica , grossa palla di cera. Se vi fate tirare il collo, dovete farvi tirare anche la faccia. Ma io non voglio un lifting facciale. Se fossi un bignè e avessi una bella faccia paffuta e rotonfìda manderei giù il rospo - i bignè sono candidati perfetti per questo tipo d'intervento. Ma ahimè, io sono un uccellino, e se mi facessi il lifting facciale, il mio collo migliorerebbe senz'altro, ma la mia faccio a ne verrebbe tirata come una corda di violino. Preferisco strizzare gli occhi davanti a questa mia povera faccia e a questo collo riflessi nello specchio che trovarmi di fronte a un'estranea che ha una somiglianza sospetta com una pelle di tamburo.

Ogni tanto leggo un libro  sulla vecchiaia che dice, chiunque l'abbia scritto, che essere vecchi è fantastico. È fantastico essere saggi e maturi; è fantastico essere arrivati a un punto della della vita in cui si capisce cosa conta davvero. Le persone che dicono queste scempiaggini non le posso soffrire. Cos'hanno in testa? Non hanno un collo che le fa impazzire? Non sono stufe di doversi inventare documenti che lo nascondono? Non le intristisce dover scartare il novanta per cento dei vestiti che altrimenti comprerebbero, semplicemente per il problema della scollatura? Non le intristisce dover comprare girocolli? Uno dei miei più grossi rimpianti - più grosso perfino di non aver comprato l'appartamento sulla East Seventhy-fifty, più grosso della mia peggior catastrofe romantica - è di non aver passato tutta la giovinezza a contemplare amorevolmente il mio collo. Non mi è mai passato per la testa di essere grata per il mio collo. Non mi è mai venuto in mente che un giorno avrei avuto nostalgia  di una parte del mio corpo che davo assolutamente per scontata. Naturalmente è vero che, adesso che sono più vecchia, sono anche più assennata, saggia e matura. Ed è anche vero, che capisco in tutta onestà cosa conta davvero nella vita. E sapete una cosa? È il mio collo.

Nora Ephron
Il collo mi fa impazzire
Feltrinelli Editore

martedì 2 ottobre 2012

Festa dei Nonni.


Quando gli altri ti danno contro, il nonno si limita a darti un buffetto sulla testa e dire "sciocchino".


So di averla copiata anche se non ho capito a chi ma non sono riuscita ad andare oltre, la trovo così toccante e poetica.