mercoledì 8 luglio 2009

Prossimità.

Sono in accappatoio in bagno davanti lo specchio nel tentativo di ricomporre il ricomponibile per l'uscita domenicale col principe-ranocchio. Suonano il capanello e Hulko si avventa sulla maniglia.
- Aspetta, prima si domanda chi è.
- Sì? Dico accostandomi all'uscio.
- Sigkkxxyàààà ##@@@°°
- Sì? Ci riprovo.
- **òò##
(Apro pensando, "Ok o la va o la spacca".)
- Buongiorno. Esordisce lui leggermente a disagio. E' il figlio del vicino di casa, conosciuto in riunione condominiale, ad essere gentile al massimo un paio di anni meno dei miei.
- Ciao (Vediamo se cogli). Rispondo chiudendomi ancor più l'accappatoio.
- Volevo chiederle (Non cogli evidentemente) siccome gli inquilini sono andati via ma hanno portato con loro anche un pezzo della parabola, per caso hanno domandato qualcosa a lei? (Penso che probabilmente mi sono distratta nel momento cruciale, soggetto, verbo e predicato. Perchè avrebbero dovuto domandare a me piuttosto che al padrone di casa?)


Scopro o meglio l'altro vicino di casa mi informa che gli inquilini dell'appartamento sopra il mio hanno dato forfait, subentra la sorella più giovane del suddetto.

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