venerdì 24 aprile 2009

Tavola rotonda.

Secondo anno di asilo nido. Nuova struttura. Nuove educatrici e nuova direttrice. Partecipo all'incontro conoscitivo, esplorativo e più di ogni altra cosa risolutivo. Dissolverà, infatti, ogni incertezza residua mia e delle altre mamme. E' questo l'istituto migliore per lo sviluppo fisico-mentale del nostro bambino? Franchising promosso da una multinazionale americana, che solo a nominarla ti senti già un po' più di successo, ospitato nella propria sede, ha aule e spazi puliti, freschi, accoglienti e luminosi. Anche qui al posto del giardino una colata di cemento di 8 m2. Cucina Interna. Impagabile. E così suggello anche questo secondo sodalizio. E per chi se lo stesse domandando, in effetti è anche più vicino a casa, (così facendo qualche colazione l'abbiamo 'tenuta giù').
Ordunque inzia l'anno, iniziano le comunicazioni alla famiglia, inizia il normale svolgimento delle attività. Pittura con le dita, ascolto dell'inglese, musica, ballo, travestimento, insomma i bambini si esprimono, ricevono formazione, crescono.
Passa qualche mese e ci ritroviamo scomodamente seduti sulle piccole sedie per un incontro di aggiornamento. Ascoltiamo passivamente il resoconto sui progressi fatti dai nanerottoli e compiaciuti sorridiamo lasciando trapelare questa forte sensazione di appartenenza al gruppo-genitori. E' il nostro turno, ci viene domandato un giudizio sulla struttura e se abbiamo eventuali suggerimenti da trasmettere. Un po' incautamente crediamo realmente di avere voce in capitolo e qualcuno apre lo spinoso dibattito sul tema del menu, "Troppo freddo" "Troppo caldo" "Razioni troppo scarse" "Razioni troppo abbondanti" "Troppi condimenti" "Troppi dolci" "Troppi carboidrati" insomma ognuno nel rispetto del proprio credo politico, della propria fede religiosa, in ottemperanza alle ultime direttive della FAO, in linea con il prodotto interno lordo, in equilibrio con il paniere dell'inflazione e senza dimenticare i consigli della nonna ha da far raddrizzare il tiro in fatto di alimentazione. Fomentata da tanta partecipazione decido di avere anch'io qualcosa da segnalare e così aspetto diligentemente il mio turno. Mi ritrovo occhi negli occhi con la direttrice, laureata a pieni voti in 'scienza del crescere bene i nani (degli altri)' con master in 'l'età evolutiva, del bambino e della società che lo ospita'. "Buongiorno mi dica" e io "Buongiorno S., volevo esprimere la mia soddisfazione per i risultati fin qui registrati...vedo grandi cambiamenti in Hulko, riceve molti stimoli...partecipa alle attività di gruppo, ha molti amici ...ma non potreste sostituire i formaggi molli con qualcos'altro? a lui proprio non piacciono" "No, signora suo figlio deve abituarsi, non è mica al ristorante". Fine della storia. Rientrando verso casa penso "Qualcosa non torna, se fosse in riformatorio lo sovvenzionerebbe lo Stato e io non mi dovrei dissanguare tutti i mesi per pagare la retta". Esigo le lasagne!

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