martedì 28 aprile 2009

Contegno.

Sveglia ore 6.45
Di nuovo sveglia ore 6.50
Ancora sveglia ore 6.55
ok mi alzo ore 7.00
doccia, piega (a beneficio dei soli lettori che ignorano l'acconciatura che sfoggio a prescindere dal tempo dedicatole), vestizione.

ore 7.45 sveglia del nano
ore 7.50 di nuovo sveglia del nano
ore 7.55 ancora sveglia del nano
ore 8.00 "Hulko porca miseria vuoi fare tardi?!"

colazione
vestizione
terapia (vedi asma)
macchina - scuola - macchina - ufficio

Prime 4 ore di impegnato e partecipe lavoro (un giorno ve ne parlerò)
Pausa. Cioè pausa, mi sono catapultata nel ricco impero caprottiano che ha dato i natali a Giusy Ferrè (!) per acquistare i generi di prima necessità per la gita del nano.
Affettato, pancarré, frutta e parmigiano, (per una dieta equilibrata) succhi di frutta, acqua e biscotti. In più "...e stasera che ci mangiamo?" ah non tralascerei che essendo la giornata nata sotto una buona stella, ho dovuto ripassare tutti gli acquisti alla cassiera per il controllo-random (anche se ora non ci credo più) del presto spesa ('Presto Spesa' circuito veloce, fai la spesa, passi tutti i codici a barre al lettore e in cassa-dedicata consegni il terminalino, saltando la coda e acquisendo punti premio (n.d.a.)). Esco trascinandomi le buste fino alla macchina, sotto una pioggerellina leggera, leggera, un pulviscolo... riprendo posto alla scrivania per altre 4 ore di intenso e coinvolgente lavoro, minuto più, minuto meno.
In macchina, 40 minuti per percorrere 8 chilometri, d'altronde piove. Sarà. Passo dagli ImpagabiliNonni a 'ritirare' Hulko e il sugo con le polpette per la cena "Fai attenzione a non rovesciarlo mi raccomando" "Sì MammaSauro, ciao a domani". Usciamo. In testa la qui presente con mano sx impegnata a sorreggere in equilibrio il sugo, la dx a trasportare, a distanza di sicurezza dalle caviglie, le buste della spesa, l'ombrello incastrato fra la spalla e la testa. Di seguito Hulko impegnato a fingere di non bagnarsi, di non far bagnare lo zaino e soprattutto di non essere interessato ad ogni pozzanghera o acquitrino incontrato lungo il cammino (100 metri in tutto, forse). Svoltiamo per affrontare gli ultimi 30 metri e una folata di vento polare e irrispettoso ci rovescia gli ombrelli e mi bagna gli occhiali. Siamo a casa. Ci liberiamo degli indumenti umidi, disfo le borse della spesa e distrattamente mentre chiacchiero con Hulko, prendo dal suo zaino il quaderno degli avvisi ....Nooo, come sarebbe a dire che la gita è rimandata causa maltempo? Me misera e tapina.

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