lunedì 17 agosto 2009

Verso l'imbarco.

Carrozza 8. Posti 52 e 53. Freccia Rossa, (orgoglio nazionale, più o meno), delle ore 6.30am. Due teste ricce e scomposte ciondolano per quasi tutto il tragitto Milano-Napoli, (quando non si ha più l'età per fare il 'dritto'). A Roma Termini il treno sosta circa venti minuti, io scendo subito, in astinenza da caffèdellacarrozzaristoro essendo questa giornata di sciopero indetto dal 'Sindacato del barista libero', a fare la coda per litigare con un distributore automatico di bevande (nello stesso tempo il vicino è riuscito ad andare da Mc Donald's a ordinare e ritirare un Mc Menu, mistero), risalgo un quarto d'ora più tardi con un simil-cappuccino per LaZia che a distanza di qualche minuto si è (da solo, lei giura) gettato sui pantaloni del passeggero di fronte. I ricci sono tornati a ciondolare per il resto del viaggio. Arriviamo a Napoli in una stazione frenetica e caotica, anche a causa di lavori che a detta del tassista sono ormai anni che si protraggono senza che se ne intravveda la fine. Ci issiamo i bagagli in spalla, io vinco con 3 tracolle e un peso mal ripartito fra le borse che si aggira sui 18-20kg circa. Il tassista per la modica cifra di 15 euro a neanche 5 km di distanza ci deposita davanti il famoso bar Gambrinus dove ad attendere ci sono LaBarluz! e il suo mal di piedi. Ci abbracciamo, prendiamo un caffè, guardiamo 2 vetrine, ripassiamo mentalmente la Lista per la cambusa, un piccione provato dagli ultimi pasti perde il carico in volo centrando ovviamente la mia borsa e siamo pronte per la barca. LaBarluz! cerca stoicamente e silenziosamente di ignorare il mal di piedi ma al terzo sguardo che le dedico ci fermiamo e le cedo le mie ciabattine. Rifiuto l'offerta generosa di indossare le sue ballerine bianche nuove, mi è infatti parso di vedere ancora in giro il piccione di prima, ed estraggo da una delle mie borse modello MaryPoppins un paio di sandaletti neri con un tacco appena accennato, (davvero 3 cm per slanciare un po'). Così abbigliata raggiungo il porto e il resto dell'equipaggio che un po' perplesso mi riceve in gonna nera al ginocchio, sandaletti con tacco e 1 borsa più 2 borsoni a tracolla. L'elegante antitesi del buon navigante.

4 commenti:

  1. Grandissima... ti mancava solo il tubino ahahahaha

    RispondiElimina
  2. L'immagine di quel tacchetto ancora si dipana nella mia memoria. Mai in vita mia mi sono sentita così poco elegante. E abbiamo omesso di dire che venivo fuori da una super piega di una super parrucchiera di un carrugio napoletano alle spalle dei quartieri spagnoli. Ho capito tutto. Il tacco per invidia dei miei capelli :-D

    RispondiElimina
  3. ...ricordo l'indecisione d'indossare quel pomeriggio le ballerine o delle ciabattine...scrutare tra le persone presenti chi mai potesse far parte della mia avventura...nessuna sensazione piacevole ma ecco che dopo un attesa di 2 ore(appena!)alla darsena ,si presentano a me tre tipe:socievoli,grintose e con personalita' diverse...ho pensato...ora puo' iniziare il mio viaggio...i giorni hanno confermato le idee che mi ero fatta!grazie per la bellissima avventura trascorsa insieme mi stramancate!!!!

    RispondiElimina
  4. a LaBarluz! che mi dice invidiosa, rispondi 'sì, un po' di sana competizione ci vuole sempre', quindi alla prossima sfida ;)

    a Monciccìchepiacereavertiqui invece dico che anche questa volta si è mostrata acuta perchè non è stata solo una vacanza ma un vero e proprio viaggio.

    beh con Piccola non resta che brindare alla mia naturale predisposizione all'ambiente portuale.

    RispondiElimina