sabato 27 febbraio 2010

La maturazione del genitore.

Venerdì sera io e Hulko siamo andati a cena con le mie amiche e le loro figlie, 7 donne di tutte le taglie e i colori e 1 maschietto taglia grande. Loro le vedo tutti i giorni da vent'anni a questa parte, con un solo intervallo di qualche anno in cui non abbiamo collaborato con la stessa azienda. Ci siamo conosciute da ragazze quando ancora eravamo noi a dare qualche grattacapo ai nostri genitori. Nel frattempo siamo diventate grandi e mamme. Era da molto che non uscivamo tutti insieme e così mi ero persa la trasformazione in teenager di una di loro e con essa la trasformazione dell'esser genitore della mia amica. Si deve cambiare con loro. Non puoi rapportarti come hai imparato a fare quando sono nati, o li hai incontrati per la prima volta, loro crescono e tu devi crescere con loro. Cambiano. La situazione mi ha lasciato perplessa e un filo preoccupata. Ho visto la sfida e la ribellione negli occhi di entrambe al tavolo. Non ero pronta, io il mio quotidiano ce l'ho ancora con un ottenne, senza uscite da solo, senza cellulare, senza internet e senza i cosmetici.
"Mamma io mi voglio truccare e domani è il mio 13° compleanno, me lo avevi promesso!"
Lei magrissima e imbronciata le lancia un altro sguardo duro e spietato, la madre arrabbiata ma stanca e un filo rassegnata le risponde,
"Ah sì? e vediamo come vorresti truccarti?"
con lo sguardo fa un giro di tavolo e risponde soddisfatta,
"Come lei."
Già come me che ovviamente passando l'ombretto v-i-o-l-a sulle palpebre e il contorno occhi verde bottiglia preparandomi per la serata mai avrei pensato di scatenare un simile putiferio, chiamata in causa mi sono sentita di voler intervenire ma davvero non sono certa di aver minimamente giocato a favore della ragione,
"Ma io mi trucco perché sono 'vecchietta' ormai, un viso giovane è veramente più bello al naturale, è più fresco. Credimi non mi truccavo alla tua età."
In realtà non lo ricordo ma non sono neanche sicura che mi abbia ascoltata fino alla fine. Sono rimasta spesso senza parole durante il resto della cena, catturata da questa relazione e dallo scontro più o meno rumoroso che si stava svolgendo fra le due. Uno spaccato di qualcosa nato chissà dove e chissà quando che sfocerà in qualcosa di altrettanto ignoto nella portata.
Sono sempre più convinta che quando decidi di diventare genitore non lo puoi fare con consapevolezza, è un po' come quando a 5 anni decidi di voler fare l'astronauta, nemmeno immagini che fra le tante cose dovrai rinunciare alla forza di gravità.

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