mercoledì 27 gennaio 2010

Una babysitter da favola (Need a babysitter today?)

Le favole del Fiocco Gigante | 10

L'anno scorso a Pasqua, in casa del professor Tibolla, dall'uovo di cioccolata sapete cosa saltò fuori? Sorpresa: un pulcino cosmico, simile in tutto ai pulcini terrestri, ma con un berretto da capitano in testa e un'antenna della televisione sul berretto.

Il professore, la signora Luisa e i bambini fecero tutti insieme: Oh, e dopo questo oh non trovarono più parole.

Il pulcino si guardava intorno con aria malcontenta.

- Come siete indietro su questo pianeta, - osservò, - qui è appena Pasqua; da noi, su Marte Ottavo, è già mercoledì.

- Di questo mese? - domandò il professor Tibolla.

- Ci mancherebbe! Mercoledì del mese venturo. Ma con gli anni siamo avanti di venticinque.

Il pulcino cosmico fece quattro passi in su e in giù per sgranchirsi le gambe, e borbottava: - Che seccatura! Che brutta seccatura.

- Cos'è che la preoccupa? - domandò la signora Luisa.

- Avete rotto l'uovo volante e io non potrò tornare su Marte Ottavo. - Ma noi l'uovo l'abbiamo comprato in pasticceria.

- Voi non sapete niente. Questo uovo, in realtà, è una nave spaziale, travestita da uovo di Pasqua, e io sono il suo comandante, travestito da pulcino.

- E l'equipaggio?

- Sono io anche l'equipaggio. Ma ora sarò degradato. Mi faranno per lo meno colonnello.

- Be', colonnello è più che capitano.

- Da voi, perché avete i gradi alla rovescia. Da noi il grado più alto è cittadino semplice. Ma lasciamo perdere. La mia missione è fallita.

- Potremmo dirle che ci dispiace, ma non sappiamo di che missione si trattava.

- Ah, non lo so nemmeno io. Io dovevo soltanto aspettare in quella vetrina fin che il nostro agente segreto si fosse fatto vivo.

- Interessante, - disse il professore, - avete anche degli agenti segreti sulla Terra. E se andassimo a raccontarlo alla polizia?

- Ma sì, andate in giro a parlare di un pulcino cosmico, e vi farete ridere dietro.

- Giusto anche questo. Allora, giacché siamo tra noi, ci dica qualcosa di più su quegli agenti segreti.

- Essi sono incaricati di individuare i terrestri che sbarcheranno su Marte Ottavo tra venticinque anni.

- E' piuttosto buffo. Noi, per adesso, non sappiamo nemmeno dove si trovi Marte Ottavo.

- Lei dimentica, caro professore, che. lassù siamo avanti col tempo di venticinque anni. Per esempio sappiamo già che il capitano dell'astronave terrestre che giungerà su Marte Ottavo si chiamerà Gino.

- Toh, - disse il figlio maggiore del professor Tibolla, - proprio come me.

- Pura coincidenza, - sentenziò il cosmopulcino. - Si chiamerà Gino e avrà trentatre anni. Dunque, in questo momento, sulla Terra, ha esattamente otto anni.

- Guarda guarda, - disse Gino, - proprio la mia età.

- Non mi interrompere continuamente, - esclamò con severità il comandante dell'uovo spaziale. - Come stavo spiegandovi, noi dobbiamo trovare questo Gino e gli altri membri dell'equipaggio futuro, per sorvegliarli, senza che se ne accorgano, e per educarli come si deve.

- Cosa, cosa? - fece il professore. - Forse noi non li educhiamo bene i nostri bambini?

- Mica tanto. Primo, non li abituate all'idea che dovranno viaggiare tra le stelle; secondo, non insegnate loro che sono cittadini dell'universo; terzo, non insegnate loro che la parola nemico, fuori della Terra, non esiste; quarto...

- Scusi comandante, - lo interruppe la signora Luisa, - come si chiama di cognome quel vostro Gino?

- Prego, vostro, non nostro. Si chiama Tibolla. Gino Tibolla.

- Ma sono io! - saltò su il figlio del professore. Urrà,

- Urrà che cosa? - esclamò la signora Luisa. - Non crederai che tuo padre e io ti permetteremo...

- Ma il pulcino cosmico era già volato in braccio a Gino.

- Urrà! Missione compiuta! Tra venticinque anni potrò tornare a casa anch'io.

- E l'uovo? -domandò con un sospiro la sorellina di Gino.

- Ma lo mangiamo subito, naturalmente.

E così fu fatto.

Il pulcino cosmico. (Gianni Rodari, Favole al telefono)

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