sabato 5 dicembre 2009

Cronaca di vita vera.

L'appuntamento è per le 9.30am, così ieri sera visto che accusavo un sonno impietoso sono andata a letto rimandando tutti ma dico tutti i preparativi a questa mattina e dopo aver puntato la sveglia alle 8.00am mi sono abbandonata senza alcuna riserva a morfeo. Al risveglio ho comunque fatto fatica ad allontanarmi da lui e alle 8.12am esitavo ancora sotto il piumino. Orbene stirare, stoccare i vestiti in valigia, recuperare spazzolino, pettine, medicinali, fumetti, Nintendo, biscotti per il viaggio, colazione e doccia hanno esaurito la quasi totalità del margine a nostra disposizione. A dirla tutta erano già le 9.38, così dopo avere registrato mentalmente il ritardo di qualcuno ho speso i restanti 12 minuti per prepararmi e alle 9.50am ho inveito al cellulare con MisterX, il babbo di Hulko a cui mi ero precedente raccomandata che non facesse tardi. Riassunto della telefonata un leggero fastidio alla bocca dello stomaco e successivamente il dispiacere di dovere giustificare ad Hulko l'atteggiamento poco amichevole.
- Mi spiace passerotto ma non è rispettoso da parte sua, ha sbagliato perché non ci ha avvertito che avrebbe fatto tardi e non ci ha dato la possibilità di organizzarci in altro modo e adesso è troppo tardi per accompagnarti a casa sua. Vieni con me, verranno a prenderti lì.
Son in partenza per una mini vacanza all'estero e Hulko è dei loro, è sul divano vestito e profumato di tutto punto ma non sembra convinto di quel che sto dicendo..
- Quando tu sbagli c'è chi te lo dice e cerca di fare in modo che tu non lo ripeta. Anche NonnaRagno l'altra sera ha sgridato me. Ti ricordi?
Ci stiamo mettendo la giacca e l'azione ci permette di dare tempo ai nostri pensieri.
Alle 10.40 MisterX attraversa la piazza cercando il salone che gli avevo indicato, Hulko raccoglie la sua borsa, mette via il Topolino, mi dà un bacino lieve e lo chiama andandogli incontro visto che aveva sbagliato strada. Non volevo quasi uscire a salutarlo, una ridda di pensieri mi ha attraversato fulminea la mente, sapere che per Hulko incontrare il padre comporta sempre una trasferta, sapere tutti loro in partenza per andare a visitare una città che aveva visitato anche con me in passato e con la ex moglie prima di me, sapere che mi presentavo a lui vulnerabile nella mantellina trasparente che proteggeva i miei abiti dalla tinta che di lì a mezzora avrebbe coperto l'avanzare dell'età ma non il mio animo.

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