lunedì 26 ottobre 2009

La stagione dei calzettoni di spugna.

Ieri ho accompagnato Hulko alla manifestazione di apertura della stagione sportiva del minibasket. Per inciso anche io e LaZia abbiamo un trascorso di mini-cestiste, lei di 'sfondamento', io di 'riserva' ma questa è un'altra storia.
Erano presenti vecchi e nuovi iscritti alla federazione, atleti di ogni razza, età e fede sportiva, pallavolo, basket, arti marziali e atletica. Veniva letto il nome di ciascuno e consegnata la maglietta personalizzata, quella ricevuta da Hulko recita un '1o-11 anni', abbondante e generosa. Ero lì ad assistere all'evento quando un sorriso caldo e coinvolgente ha attirato il mio sguardo. Seduta sul pavimento della palestra, fra timidi dodicenni aggraziate c'era una ragazza più grande, più femminile, più sicura di sé ma altrettanto fresca ed eccitata dalle operazioni in corso. Ho cercato di indovinarne l'età e forse non superava i 25-26 anni, mi è piaciuta senza che facesse nulla più di questo.
Dopo qualche applauso, una lunga sfilata di bimbi distratti e strillanti, ragazzi informi e ciondolanti e ragazzine ad un passo dal mondo adulto, accaparratici un bicchiere di the freddo, qualche patatina e un pezzo di pane e nutella abbiamo lasciato la palestra alla volta del tiepido pomeriggio di sole autunnale. Il tempo di uscire dal passo carraio della scuola e mi sono ritrovata a seguire la macchina condotta dalla stressa ragazza sorridente vista in palestra che aveva accolto a bordo della sua utilitaria grigia, tre delle ragazzine che allenerà nei prossimi mesi. Mi ha fatto una tenerezza enorme vederle insieme, sorridenti e felici. Mi sono ritrovata a pensare che mi sarebbe piaciuto essere una di quelle ragazzine che trova nella propria istruttrice una compagna, una consigliera, un'amica insomma una fidata guida adulta. Subito dopo però ho pensato anche che mi sarebbe piaciuto essere la ragazza, già grande, già responsabile, già consapevole di poter segnare la via a quelle ragazzine accompagnandole attraverso le gioie di una partita vinta, le preoccupazioni di un allenamento saltato o di un amore finito, il gioco di squadra. La forza del gioco di squadra. Auguro anche a Hulko di incontrare un sorriso altrettanto ricco sul suo cammino.

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