venerdì 30 settembre 2011
Calendario dell'avvento. 40 anni.
sottotitolo: Belle in sei passi.
Quarantenni? Improvvisamente in preda all'angoscia per il tempo che passa? Lo specchio diventa un acerrimo nemico?
No, no e no. Tutto sbagliato: avere quarant'anni oggi è completamente diverso dai tempi delle mamme e delle nonne. A quarant'anni (e anche a cinquanta!) si portano i jeans, i top sexy, i capelli lunghi e le scarpe da ginnastica... non è più l'epoca di intristirsi col filo di perle e il filo di trucco!
Insomma, siamo già molto fortunate a poterci vestire e truccare come vogliamo e per come ci sentiamo. In più, però, dobbiamo offrire al nostro organismo quelle carte decisive che gli consentiranno di vincere la battaglia contro lo specchio. Ecco sei consigli da seguire assolutamente. Pronte?
- Andate dal dermatologo, e fatevi prescrivere un prodotto farmacologico per la pelle, da usare insieme alle creme abituali. Come, ad esempio, l'acido retinoico.
- Bevete acqua. Lo sappiamo, è una cosa trita e ritrita, ma si continua a far finta di niente! Eppure è fondamentale bere molto per mantenere la pelle soda e turgida. Usate poi ovviamente un buon fluido idratante, e durante l'inverno anche un umidificatore elettrico per combattere l'aridità causata dai riscaldamenti.
- Chiedete al vostro medico una lista di integratori. Specialmente gli antiossidanti, come le vitamine C, A ed E, che fanno miracoli per la pelle proteggendola dall'inquinamento e dall'invecchiamento conseguente.
- Fate sport. E non solo per migliorare il tono muscolare e bruciare i grassi, ma anche per aumentare l'ossigenazione delle cellule.
- Dormite a sufficienza. Non fate le eroine: andare a letto alle 2 e alzarsi alle 7 poteva andar bene a 25 anni. A 40, la mattina dopo, si vede tutto! Non fatevi mancare almeno sette ore di riposo per notte.
- Aprite l'ombrellone. E' finita l'era dell'abbronzatura da cioccolatino. Il sole invecchia terribilmente, oltre a non far tanto bene alla salute. E poi, parliamoci chiaro: dopo una certà età la pelle troppo abbronzata invecchia e involgarisce, facendoci sembrare tutte delle vecchie megere! Molto meglio (e molto più fresco...) stare all'ombra, tanto ci si abbronza lo stesso e si ottiene un colore molto più piacevole.
Quarantenni? Improvvisamente in preda all'angoscia per il tempo che passa? Lo specchio diventa un acerrimo nemico?
No, no e no. Tutto sbagliato: avere quarant'anni oggi è completamente diverso dai tempi delle mamme e delle nonne. A quarant'anni (e anche a cinquanta!) si portano i jeans, i top sexy, i capelli lunghi e le scarpe da ginnastica... non è più l'epoca di intristirsi col filo di perle e il filo di trucco!
Insomma, siamo già molto fortunate a poterci vestire e truccare come vogliamo e per come ci sentiamo. In più, però, dobbiamo offrire al nostro organismo quelle carte decisive che gli consentiranno di vincere la battaglia contro lo specchio. Ecco sei consigli da seguire assolutamente. Pronte?
- Andate dal dermatologo, e fatevi prescrivere un prodotto farmacologico per la pelle, da usare insieme alle creme abituali. Come, ad esempio, l'acido retinoico.
- Bevete acqua. Lo sappiamo, è una cosa trita e ritrita, ma si continua a far finta di niente! Eppure è fondamentale bere molto per mantenere la pelle soda e turgida. Usate poi ovviamente un buon fluido idratante, e durante l'inverno anche un umidificatore elettrico per combattere l'aridità causata dai riscaldamenti.
- Chiedete al vostro medico una lista di integratori. Specialmente gli antiossidanti, come le vitamine C, A ed E, che fanno miracoli per la pelle proteggendola dall'inquinamento e dall'invecchiamento conseguente.
- Fate sport. E non solo per migliorare il tono muscolare e bruciare i grassi, ma anche per aumentare l'ossigenazione delle cellule.
- Dormite a sufficienza. Non fate le eroine: andare a letto alle 2 e alzarsi alle 7 poteva andar bene a 25 anni. A 40, la mattina dopo, si vede tutto! Non fatevi mancare almeno sette ore di riposo per notte.
- Aprite l'ombrellone. E' finita l'era dell'abbronzatura da cioccolatino. Il sole invecchia terribilmente, oltre a non far tanto bene alla salute. E poi, parliamoci chiaro: dopo una certà età la pelle troppo abbronzata invecchia e involgarisce, facendoci sembrare tutte delle vecchie megere! Molto meglio (e molto più fresco...) stare all'ombra, tanto ci si abbronza lo stesso e si ottiene un colore molto più piacevole.
giovedì 29 settembre 2011
Calendario dell'Avvento. 40 anni.
"At the age of 20, we don't care what the world thinks of us. At 30, we worry about what it is thinking of us. At 40, we discover that it wasn't thinking of us at all."
(Unknown)
(Unknown)
mercoledì 28 settembre 2011
un post, anzi meno di metà.
Mi "offro spontaneamente" per l'intervista... :-/
Eccomi con la mia lista delle 'fatte' e/o 'provate' dopo i 40 anni:
- mi sono innamorata
- ho imparato ad andare sott'acqua in apnea (più o meno)
- sono salita sul music express del luna park e sopravvissuta
- ...
In realtà, effettivamente, pensavo di averne molte di più, di arrivare tranquillamente a 10 e quindi dimostrare alla mia sorellina (in arte mammYX) che i 40 anni non sono poi così male. Mi ricredo? No i 30 sono stati i 30. Ed effettivamente, ad ora, per me sono stati anni meravigliosi, ma sono stati ben dieci anni.
Diamo quindi a questi 40 (me ne mancano ancora quasi nove) la possibilità di diventare anche loro eccezionali. In fondo (prendo spunto dagli altri intervistati):
- vivere da sola fatto
- comprarmi il Defender manca (ma poi soprattutto che cos'è?)
- andare in Polinesia manca
- provare concretamente a George Clooney che non è gay non interessante
- andare in bicicletta senza mani fatto (caduta)
- lanciarmi col paracadute fatto (caduta) ;-D LOL ho fatto la battuta!
- prendere la patente per la moto non interessante
- imparare a sciare fatto (provato)
- mollare i freni inibitori fatto
- ballare il tango argentino manca
- imparare a rollarmi una canna fatto
- sposare Simon Le Bon fatto (era per vedere se eravate attenti)
- avere un bambino manca
- vivere un giorno di completa atarassia non interessante (ho googlelato)
- riprovare l'innamoramento/l'entusiasmo dei 20 anni impossibile
- cambiare lavoro fatto (diverse volte)
- arrampicarsi sugli alberi ancora una volta manca
- correre i 10 km e sentire di avercene per altri 10 per me impossibile
- fare il viaggio della vita manca (perchè sarà sempre il prossimo che farò)
- diventare grande, come ha detto la mia amica, "dubito che accadrà mai". "Per fortuna", aggiungo io. per me impossibile
to be continued...
anche perché qui c'è ancora un sacco da fare per fortuna!
Molto probabilmente nella vita alcune esperienze non le proverò mai, magari emozioni anche molto uniche e speciali, come diventare mamma. Ma questa è la mia vita. Questa sono io.
NB comunque "lanciarsi con il paracadute" va per la maggiore, fa un sacco fico, ed è già tra i miei "fatto"!
Calendario dell'Avvento. 40 anni.
Quarant’anni è un’età in cui si comincia seriamente a dubitare della propria immortalità.
(Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010)
(Giovanni Soriano, Finché c'è vita non c'è speranza, 2010)
martedì 27 settembre 2011
futuro.
La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente.
(Albert Camus, L'uomo in rivolta)
(Albert Camus, L'uomo in rivolta)
lunedì 26 settembre 2011
10 cose (ma anche di più) che speravo di fare entro i miei primi 40 anni!!!
- Vivere da sola (niente da fare)
- Comprarmi il Defender…. (potrei ma dovrei ulteriormente rimandare il punto 1)
- Andare in Polinesia (ma essendo un viaggio tipicamente da sposini dovrò rimandare fino ai 65 anni quando potrò almeno usufruire della riduzione viaggio per gli anziani)
- Imparare a sopportare i cretini (anche per questo ho deciso di aspettare i 65 anni così l’anno dell’agognato viaggio avrò benefici plurimi, e più precisamente: la riduzione anziani di cui al punto 3 e la riduzione dell’udito che mi consentirà agevolmente di non sentire parlare i cretini, anche all’estero)
- Avere finalmente la carta FIDATY ORO che mi permetterà di accumulare il doppio dei punti fragola su ogni acquisto (così da poter capitalizzare un monte punti sufficienti a ottenere più di un set di bicchieri da due di finto cristallo)
- Provare concretamente a George Clooney che non è gay
- Dire alla mia portinaia che ho chiesto più volte a Dio di incenerirla senza alcun successo
- Non avere più dubbi sull’esistenza di Dio (purtroppo dovrò ricredermi perché ahimè la mia portinaia è viva e vegeta!)
- Avere un bambino (ma dovrei risolvere il punto 1; cambiare in una station wagon il punto 2; imbrogliare George Clooney e giurare di aver preso la pillola!)
- Diventare grande (dubito che accadrà mai)!!!!!!
10 cose che avevo rimandato ma che non è più tempo (di fare o di rimandare?)
- vivere da sola
- comprarmi il Renegade
- andare in bicicletta senza mani
- prendere la patente per la moto
- lanciarmi col paracadute
- imparare a sciare
- mollare i freni inibitori
- ballare il tango argentino
- imparare a rollarmi una canna
- sposare Simon Le Bon
- comprarmi il Renegade
- andare in bicicletta senza mani
- prendere la patente per la moto
- lanciarmi col paracadute
- imparare a sciare
- mollare i freni inibitori
- ballare il tango argentino
- imparare a rollarmi una canna
- sposare Simon Le Bon
domenica 25 settembre 2011
10 cose da fare prima dei 40.
(via mail)
Mammyx: scriveresti la tua lista delle 10 cose da fare prima dei 40?
grazie (sì so che lo farai perchè sei competitivo ed egocentrico)
Friend: Leggo ora...ci penso...e forse ti faccio copiare... ;-)
(due mesi dopo)
Friend: Incomincio la lista in una nottata fresca ed ovattata di questa estate di crisi (globale o particolare o personale,non so).
A ruota libera,saranno poi da mettere in ordine:
1.diventare genitore (onde evitare di essere un nonno/genitore)
2.vivere un giorno di completa atarassia
3.lanciarsi con il paracadute
4.riprovare l'innamoramento/l'entusiasmo dei vent'anni
5.cambiare lavoro (non facile di sti tempi...)
to be continued...
(36 giorni più tardi)
Completamento:
6.smettere di fumare
7.smettere di fare pensieri impuri (scuola dell'obbligo presso suorine...)
8.autoiniettarsi un bel po' di ottimismo nella vita.
9.risentire un po' di amici che hanno gia' sforato gli 'anta' (per l'opportuno coaching)
10.iscriversi in palestra.
...in ordine sparso,seguendo l'umore dei pensieri a caso.
Mammyx: scriveresti la tua lista delle 10 cose da fare prima dei 40?
grazie (sì so che lo farai perchè sei competitivo ed egocentrico)
Friend: Leggo ora...ci penso...e forse ti faccio copiare... ;-)
(due mesi dopo)
Friend: Incomincio la lista in una nottata fresca ed ovattata di questa estate di crisi (globale o particolare o personale,non so).
A ruota libera,saranno poi da mettere in ordine:
1.diventare genitore (onde evitare di essere un nonno/genitore)
2.vivere un giorno di completa atarassia
3.lanciarsi con il paracadute
4.riprovare l'innamoramento/l'entusiasmo dei vent'anni
5.cambiare lavoro (non facile di sti tempi...)
to be continued...
(36 giorni più tardi)
Completamento:
6.smettere di fumare
7.smettere di fare pensieri impuri (scuola dell'obbligo presso suorine...)
8.autoiniettarsi un bel po' di ottimismo nella vita.
9.risentire un po' di amici che hanno gia' sforato gli 'anta' (per l'opportuno coaching)
10.iscriversi in palestra.
...in ordine sparso,seguendo l'umore dei pensieri a caso.
10 cose da fare prima dei 40
Non saprei dire neanch'io bene il perché ma da mesi ho un'irrequietudine di fondo. Ho la sensazione di aver dimenticato di fare qualcosa. Come quando esci di casa di premura e passi le ore successive a fare mente locale per individuare cosa sia a procurarti quel fastidio.
Sto per tagliare il traguardo dei quarant'anni e temo che a occhio e croce avrei potuto fare meglio. Siccome sono una vigliacca però, sono andata a caccia fra gli amici di altri rei confessi e li ho implorati affinché facessimo outing insieme.
Ecco il primo che ha risposto all'appello...
1. buttarsi con il paracadute
2. capire finalmente quello che volevi fare nella vita
3. imparare a dipingere
4. fare il viaggio della tua vita
5. dire la cosa giusta al momento giusto e cambiare la propria vita
6. arrampicarsi sugli alberi ancora una volta
7. fare l'amore con l'entusiasmo di 20 anni fa
8. correre i 10 km e sentire di avercene per altri 10
9. andare a Chicago e vedere l'effetto che fa
10.andare a Stromboli e non tornare più
(stralci di chat)
MammYX: GRAZIE. In realtà alla fine ti sei appassionato e divertito di' la verità. Posso pubblicarla vero? l'hai scritta x me :)
Friend: Ma nn so.... magari sotto falsissimo nome!
MammYX: No, scusa non ho specificato, senza nome, solo come altro punto di vista, quello maschile. Tu sei 'omo' :D
Friend: Non fare che tu adesso tiri fuori una lista strafiga e fai fare brutta figura alla categoria 'omo'... mi raccomando ;)
MammYX: Consideralo già fatto ;D
Friend: Ah ecco mi pareva...
Sto per tagliare il traguardo dei quarant'anni e temo che a occhio e croce avrei potuto fare meglio. Siccome sono una vigliacca però, sono andata a caccia fra gli amici di altri rei confessi e li ho implorati affinché facessimo outing insieme.
Ecco il primo che ha risposto all'appello...
1. buttarsi con il paracadute
2. capire finalmente quello che volevi fare nella vita
3. imparare a dipingere
4. fare il viaggio della tua vita
5. dire la cosa giusta al momento giusto e cambiare la propria vita
6. arrampicarsi sugli alberi ancora una volta
7. fare l'amore con l'entusiasmo di 20 anni fa
8. correre i 10 km e sentire di avercene per altri 10
9. andare a Chicago e vedere l'effetto che fa
10.andare a Stromboli e non tornare più
(stralci di chat)
MammYX: GRAZIE. In realtà alla fine ti sei appassionato e divertito di' la verità. Posso pubblicarla vero? l'hai scritta x me :)
Friend: Ma nn so.... magari sotto falsissimo nome!
MammYX: No, scusa non ho specificato, senza nome, solo come altro punto di vista, quello maschile. Tu sei 'omo' :D
Friend: Non fare che tu adesso tiri fuori una lista strafiga e fai fare brutta figura alla categoria 'omo'... mi raccomando ;)
MammYX: Consideralo già fatto ;D
Friend: Ah ecco mi pareva...
sabato 24 settembre 2011
Calendario dell'Avvento. 40 anni.
Quarant'anni è un'età terribile. Perché è l'età in cui diventiamo quello che siamo.
(Charles Péguy, Victor-Marie, Comte Hugo, 1911)
(Charles Péguy, Victor-Marie, Comte Hugo, 1911)
venerdì 23 settembre 2011
Calendario dell'Avvento. 40 anni.
"Life begins at 40 - but so do fallen arches, rheumatism, faulty eyesight, and the tendency to tell a story to the same person, three or four times."
(Helen Rowland)
(Helen Rowland)
giovedì 22 settembre 2011
Calendario dell'Avvento. 40 anni.
Un uomo può avere due volte vent'anni, senz'averne quaranta.
(Vitaliano Brancati, Paolo il caldo, 1955)
(Vitaliano Brancati, Paolo il caldo, 1955)
domenica 18 settembre 2011
calendar
"Age is strictly a case of mind over matter. If you don't mind, it doesn't matter."
(Jack Benny)
(Jack Benny)
sabato 17 settembre 2011
L'avvento. Dei 40 anni.
Il gioco si fa serio. Io un po' meno, non è nella mia natura e non starò con le mani in mano. Un po' come hanno fatto gli abitanti delle coste delle isole Bahamas che aspettavano arrivasse inesorabile l'uragano Irene a una velocità di 195 Km orari. Sai di abitare in un posto d'incanto e stai una meraviglia ma sai anche che tutto (o almeno è ciò che temi possa succedere) cambierà a breve però non fuggi, resti e ti prepari ad affrontarlo. Rinforzi l'esteriore e conforti l'interiore. Forza e coraggio...intanto mi procuro stivali in gomma e cerata.
venerdì 9 settembre 2011
Stilettata.
Quando sabato scorso sono stata raggiunta dalla telefonata della responsabile dell'istituto di credito che mi informava che il bancomat era stato bloccato per la procedura antifrode a seguito di una denuncia di chissàchi e chissàdove, e che prima di una settimana non avrei avuto quello sostitutivo ho pensato che ciò mi avrebbe creato dei problemi ma onestamente non avevo incluso anche Hulko fra questi. Per giorni ho custodito gelosamente e fatto affidamento sugli ultimi € 13,69 perchè ovviamente avevo rimandato il prelievo fino a quando poi è stato troppo tardi e mi sono ritrovata con questi magri fondi da centellinare. Ma davanti a ogni conto, strisciata, fattura o scontrino che fosse ho sfoderato la fidata carta di credito. Questa sera però al momento di pagare la spesa (1 torta PandiStelle + 1 torta al Limone + 1 copertina arancione + 5 quadernoni a righe + 1/2 litro di latte) la carta mi ha abbandonata.
"Carta non abilitata". Si avvicina l'assistente e mi consiglia di riprovare. Hulko ammutolisce e trattiene il fiato.
"Carta non abilitata."
Hulko schizza in aria e saltella sulle punte "Nooo mamma e ora che facciamo?!"
"Ehi ma che fai!? non ti preoccupare non è successo nulla di grave, adesso riproviamo."
"Ma e se non funziona?"
Stento a credere che stia succedendo di nuovo e per una situazione anche meno grave delle precedenti.
"Hulko mi avevi promesso che non ti saresti più spaventato per episodi come questo."
"Ma mamma..."
"Te l'ho già spiegato, ogni giorno della vita è diverso dagli altri e va affrontato. Non importa, se non dovesse funzionare lasciamo la spesa alla signora e torniamo a casa."
L'assistente mi dice a fior di labbra, "Lo so, fanno così vanno in agitazione, anche il mio."
Bontà divina la transazione viene autorizzata, io raccolgo le borse, firmo la ricevuta, ringrazio la commessa e con Hulko mesto al seguito vado verso il parcheggio.
Anche questa volta nell'intimità della macchina e protetti dal buio affrontiamo il discorso,
"Perchè continui ad andare così in ansia?"
"Ma mamma e se non avessimo potuto pagare la spesa?!"
"Ne avremmo fatto a meno, direi che non era indispensabile."
Cerco di sdrammatizzare ma lui non sembra sollevato.
"Ma ti succede anche con il papà o lui ti dà più fiducia?"
"No, con lui mi diverto di più e non ci penso."
(buio)
"Carta non abilitata". Si avvicina l'assistente e mi consiglia di riprovare. Hulko ammutolisce e trattiene il fiato.
"Carta non abilitata."
Hulko schizza in aria e saltella sulle punte "Nooo mamma e ora che facciamo?!"
"Ehi ma che fai!? non ti preoccupare non è successo nulla di grave, adesso riproviamo."
"Ma e se non funziona?"
Stento a credere che stia succedendo di nuovo e per una situazione anche meno grave delle precedenti.
"Hulko mi avevi promesso che non ti saresti più spaventato per episodi come questo."
"Ma mamma..."
"Te l'ho già spiegato, ogni giorno della vita è diverso dagli altri e va affrontato. Non importa, se non dovesse funzionare lasciamo la spesa alla signora e torniamo a casa."
L'assistente mi dice a fior di labbra, "Lo so, fanno così vanno in agitazione, anche il mio."
Bontà divina la transazione viene autorizzata, io raccolgo le borse, firmo la ricevuta, ringrazio la commessa e con Hulko mesto al seguito vado verso il parcheggio.
Anche questa volta nell'intimità della macchina e protetti dal buio affrontiamo il discorso,
"Perchè continui ad andare così in ansia?"
"Ma mamma e se non avessimo potuto pagare la spesa?!"
"Ne avremmo fatto a meno, direi che non era indispensabile."
Cerco di sdrammatizzare ma lui non sembra sollevato.
"Ma ti succede anche con il papà o lui ti dà più fiducia?"
"No, con lui mi diverto di più e non ci penso."
(buio)
martedì 6 settembre 2011
ombre.
E' il nostro terzo giorno di mare di pochi in più totali, abbiamo preferito il pranzo al sacco a quello in albergo e ci stiamo godendo la spiaggia in solitudine o se non proprio nella più completa e totale solitudine almeno in un frangente di bassissima densità di popolazione per metro quadrato. Hulko all'ombra gioca alla Nintendo mentre io sono spalmata sulla sdraio al sole, supina con gli occhi chiusi.
- "Mamma?"
- "Uhm?"
- "Scusa ti sei accorta che sei senza costume?"
- "Sì, tanto non c'è nessuno."
- "Perchè l'hai tolto?"
- "Perchè non mi piace quando l'abbronzatura non è uniforme."
- "E a me non piace quando qualcuno si toglie quel pezzo di costume."
Mi sono girata a pancia in giù e i giorni successivi abbiamo pranzato in albergo.
Fatico ad accettarlo:
la parola "sdraio" viene considerata, scorrettamente, femminile. L'errore ha avuto probabilmente origine nell'Italia centro-meridionale e si è diffuso anche in altre parti della penisola. "Sdraio" è invece una parola rigorosamente maschile, che al singolare fa "lo sdraio", al plurale "gli sdrai" (fonte: "I grandi dizionari Garzanti - ITALIANO - ed. 2009").
lunedì 5 settembre 2011
Piedi a mollo & Teste all'aria.
Passeggio con l'acqua quasi alle ginocchia. Lo faccio spesso, a tutte le ore e in tutte le direzioni senza altra meta che quella di rinfrescarmi le idee. Cammino, guardo senza vedere, giro in tondo, avanzo, ritorno, a volte nemmeno parto. Ero lì anche quella mattina, costume, occhiali da sole, piedi a mollo, ferma, occhio vigile ma misurato alla spiaggia, del genitore che sa che è ora di concedere giudizio al giudizioso. Viene verso di me una nonnina dai toni schiariti dal tempo, costume beige forse fiorato, capelli grigi lunghi, sciolti, bastone alla mano, marsupio in vita e cappello in paglia a tesa larga. Mi osserva a lungo, perché lento è il suo incedere. Mi raggiunge e rallenta ulteriormente fino a fermarmisi davanti. Le sorrido.
- "Buongiorno"
- "Buongiorno anche a lei."
- "Faccio una passeggiata tutti i giorni. E' sola anche lei."
- "Sì."
Sembra riflettere.
- "E' una bella donna, intendo che ha un bel personale."
Faccio una smorfia di risposta.
- " Lei è alta. Mia nuora è piccolina, peccato perché mio figlio è molto alto però il destino ha voluto così..."
- "...ho ascoltato i miei genitori e non mi sono risposata, sono rimasta con loro ma adesso loro non ci sono più e..."
Prosegue nel suo ricordo, nell'inquietudine di dover affrontare quel che ancora verrà da sola, nel rimpianto. Credo ormai che quel che dice sia più che altro rivolto a se stessa e non più a me, o meglio non solo a me. Parla in dialetto e io non riesco a comprendere tutte le sfumature ma mi bastano i messaggi principali per sorridere di un sorriso incerto.
Qualche giorno dopo sempre nel mio pellegrinaggio verso l'ignoto in un mare praticamente deserto, quello che te lo rende quasi esclusivo, incontro un'altra nonnina, il che vuol dire due cose o che effettivamente l'aspettativa di vita della donna è più lunga oppure molto più semplicemente che agli uomini non piace passeggiare nell'acqua.
- "Questa mattina l'acqua è magnifica. Frizzante."
- "Sì, piacevolissima."
- "Devo camminare molto, me lo ha consigliato il chirurgo per il ginocchio"
Scarica il peso sulla stampella, solleva la gamba dall'acqua e mi mostra un ginocchio non più ginocchio, deforme, gonfio e con una grossa cicatrice nel mezzo.
- "Sta guarendo, con questo sono stati 13 interventi in tutto. Ma adesso sto bene."
Annuisco, la osservo e trovo che abbia dei tratti ancora belli, come gli occhi, brillanti occhi azzurro cielo.
- "...sono qui con un'amica, solo che lei non vuol venire in acqua anche se le farebbe bene perché non si sente sicura, allora le ho consigliato di prendere un bastone o una stampella, in fondo perché mai uno dovrebbe vergognarsi di aver bisogno di un bastone? Io ho 76 anni, va bene così."
Mi complimento per il suo aspetto e per gli occhi così belli e intensi.
Mi sorride, forse si è accorta di essersi allontanata col pensiero e torna da me.
- "Lei è qui con suo marito?"
- "No, sono separata."
Mi guarda in silenzio, forse dispiaciuta dalla vita ma si riprende e mi regala balsamiche parole,
- "E' una bella donna e giovane, incontrerà qualcun altro."
D'altronde è tutta una questione di punti di vista. 39 anni, 10 mesi e 7 giorni è meno di 76 anni e 13 operazioni e lascia spazio a molto. Fantasia, sogno e realtà.
(to be continued?)
- "Buongiorno"
- "Buongiorno anche a lei."
- "Faccio una passeggiata tutti i giorni. E' sola anche lei."
- "Sì."
Sembra riflettere.
- "E' una bella donna, intendo che ha un bel personale."
Faccio una smorfia di risposta.
- " Lei è alta. Mia nuora è piccolina, peccato perché mio figlio è molto alto però il destino ha voluto così..."
- "...ho ascoltato i miei genitori e non mi sono risposata, sono rimasta con loro ma adesso loro non ci sono più e..."
Prosegue nel suo ricordo, nell'inquietudine di dover affrontare quel che ancora verrà da sola, nel rimpianto. Credo ormai che quel che dice sia più che altro rivolto a se stessa e non più a me, o meglio non solo a me. Parla in dialetto e io non riesco a comprendere tutte le sfumature ma mi bastano i messaggi principali per sorridere di un sorriso incerto.
Qualche giorno dopo sempre nel mio pellegrinaggio verso l'ignoto in un mare praticamente deserto, quello che te lo rende quasi esclusivo, incontro un'altra nonnina, il che vuol dire due cose o che effettivamente l'aspettativa di vita della donna è più lunga oppure molto più semplicemente che agli uomini non piace passeggiare nell'acqua.
- "Questa mattina l'acqua è magnifica. Frizzante."
- "Sì, piacevolissima."
- "Devo camminare molto, me lo ha consigliato il chirurgo per il ginocchio"
Scarica il peso sulla stampella, solleva la gamba dall'acqua e mi mostra un ginocchio non più ginocchio, deforme, gonfio e con una grossa cicatrice nel mezzo.
- "Sta guarendo, con questo sono stati 13 interventi in tutto. Ma adesso sto bene."
Annuisco, la osservo e trovo che abbia dei tratti ancora belli, come gli occhi, brillanti occhi azzurro cielo.
- "...sono qui con un'amica, solo che lei non vuol venire in acqua anche se le farebbe bene perché non si sente sicura, allora le ho consigliato di prendere un bastone o una stampella, in fondo perché mai uno dovrebbe vergognarsi di aver bisogno di un bastone? Io ho 76 anni, va bene così."
Mi complimento per il suo aspetto e per gli occhi così belli e intensi.
Mi sorride, forse si è accorta di essersi allontanata col pensiero e torna da me.
- "Lei è qui con suo marito?"
- "No, sono separata."
Mi guarda in silenzio, forse dispiaciuta dalla vita ma si riprende e mi regala balsamiche parole,
- "E' una bella donna e giovane, incontrerà qualcun altro."
D'altronde è tutta una questione di punti di vista. 39 anni, 10 mesi e 7 giorni è meno di 76 anni e 13 operazioni e lascia spazio a molto. Fantasia, sogno e realtà.
(to be continued?)
domenica 4 settembre 2011
Ma i bagnini vanno in letargo?
La passione per le buche ha tenuto impegnato Hulko per un monte ore considerevole ma ciò non lo ha distolto da un altro obiettivo importante la remise en forme di sua madre quindi due volte al giorno mi teneva compagnia nella passeggiata sulla battigia. Lungo il percorso incontravamo più di una postazione di salvataggio, i bagnini per intenderci, squisita la varietà, il 'navigato' 45/47 anni fisico asciutto capelli brizzolati lisci lunghi fino le spalle, caffè e brioche in mano ad inizio turno le 9.30 lasciando immaginare che si risvegliasse a fatica dopo notti di bagordi. Il 'giovane' 22/25 anni, moro, viso pulito, adatto alle ragazzine italiane e straniere che lo sogneranno almeno fino a questa primavera. Il 'palestrato' quello che ci crede di più, con la maglietta tirata alla massima estensione e i biciti talmente gonfi da insospettire, che avesse ingoiato i braccioli? Il 'bello&impossibile' 36/38 anni fisico allenato dai remi del pattìno, capelli neri ricci sparati per aria stile afro, barba lunga, costume olimpionico nero...sì il mio preferito.
Il dubbio mi toglie il sonno ma che fanno i bagnini finita la stagione? Di cosa vivono? Promuovo la campagna 'Adotta un bagnino.'
(to be continued)
sabato 3 settembre 2011
Echi.
Ho caricato in macchina Hulko, uno zaino, due borsoni, cd di generi vari, compreso quello delle tabelline in musica, e sono partita alla volta della riviera romagnola. Mancavo da anni o meglio mancavo dai tempi di canadese-maionese-minigonna-minidonna-discoteca-pochideca-bagnidinotte&stellegaleotte, insomma l'ultima visita risale a una vita fa. Un'altra me.
Dopo la coda in autostrada per 7 km, gli unici che dovessi percorrere e una trentina di statale anonima e inquinata, approdo in albergo scoprendo che proprio come me avrebbe bisogno di un'iniezione di botulino qua e là, il rinnovo del guardaroba e una ventata d'aria fresca. Ora della fine abbiamo cambiato camera 4 volte ma non me ne sono particolarmente preoccupata in fondo erano 58 in tutto, ce l'avremmo anche potuta fare. Il giovane cuoco si è fatto voler bene, amare no, ma voler bene sì, lo possiamo dichiarare apertamente. Quando è stata la volta della spiaggia abbiamo notato la prima grave assenza, non avevamo paletta e secchiello, così siamo tornati sui nostri passi e abbiamo confrontato l'offerta di mercato in tutte le bottegucce per 1 km alla destra dell'albergo e 1 km a sinistra. Alla fine abbiamo comprato quelli rinforzati adatti alla 'taglia' di Hulko, manici lunghi e in legno.
€ 2,50 rastrello + € 2,50 pal(ett)a + € 2,50 secchiello
D'altronde NonnoSavio prima della partenza si era tanto raccomandato, "Se non c'è l'animazione, animalo tu."
(to be continued)
Dopo la coda in autostrada per 7 km, gli unici che dovessi percorrere e una trentina di statale anonima e inquinata, approdo in albergo scoprendo che proprio come me avrebbe bisogno di un'iniezione di botulino qua e là, il rinnovo del guardaroba e una ventata d'aria fresca. Ora della fine abbiamo cambiato camera 4 volte ma non me ne sono particolarmente preoccupata in fondo erano 58 in tutto, ce l'avremmo anche potuta fare. Il giovane cuoco si è fatto voler bene, amare no, ma voler bene sì, lo possiamo dichiarare apertamente. Quando è stata la volta della spiaggia abbiamo notato la prima grave assenza, non avevamo paletta e secchiello, così siamo tornati sui nostri passi e abbiamo confrontato l'offerta di mercato in tutte le bottegucce per 1 km alla destra dell'albergo e 1 km a sinistra. Alla fine abbiamo comprato quelli rinforzati adatti alla 'taglia' di Hulko, manici lunghi e in legno.
€ 2,50 rastrello + € 2,50 pal(ett)a + € 2,50 secchiello
D'altronde NonnoSavio prima della partenza si era tanto raccomandato, "Se non c'è l'animazione, animalo tu."
(to be continued)
Consigli per il nuovo anno scolastico
Consigli per il nuovo anno scolastico
Estate. Anzi, fine estate. Pochi giorni e torniamo tutti sui banchi di
scuola, chi da una parte, chi dall'altra. Ed allora ecco una piccola
lista di suggerimenti per chi insegna, senza pretese o altro; sono
solo tecniche sperimentate sul campo per migliorare il dialogo
educativo.
1. Al rientro delle vacanze per prima cosa controllare i compiti delle
vacanze, inventandosene di non dati, facendo una scenata furiosa a
tutta la classe per la loro negligenza nel non averli fatti (per
forza, sono inventati li per li) e sottolineando il fatto che si parte
con il piede sbagliato. Distribuire due a caso o in ordine di
antipatia.
2. All'ingresso in classe entrare sbattendo la porta e buttando la
borsa sulla cattedra (mai il viceversa), anche se siete di ottimo
umore. Passare poi i primi cinque minuti scuotendo la testa con fare
disperato e guardando un punto all'infinito. Poi fare come se nulla
fosse.
3. Mantenere un certo livello di apprensione entrando in classe e
dichiarando "oggi spiego". Aspettare circa 10 secondi, il tempo per i
sospiri di sollievo, e poi chiedere se ci sono volontari per
l'interrogazione, scorrendo nel contempo lo sguardo sul registro come
alla ricerca di qualcuno da interrogare. Non dare tempo di realizzare
(questo e' un punto focale) e far disporre i banchi come per una
verifica scritta. Passati altri 10 secondi e consolidato il panico nei
loro volti, iniziare a spiegare come annunciato all'inizio. Ripetere
piu' volte al giorno, se necessario.
4. Entrare in classe con aria tetra e senza dir nulla tirare fuori un
libro in pessime condizioni e declamare con voce stentorea una poesia
dal libro in questione. Deve essere qualcosa di veramente triste e
melanconico, tipo una qualsiasi poesia sulla morte o sul vuoto o sulla
cecita' di Borges (per esempio Elogio dell'ombra). Aspettare circa 10
secondi che il suono della voce si smorzi e le facce dei ragazzi siano
raggelate in uno sguardo di disagio e tristezza e poi iniziare a
ridacchiare in modo scomposto (alla Spongebob per intendersi)
esclamando "che cagata!"
5. Fischiettare motivetti allegri durante qualsiasi operazione
didattica che susciti apprensione (test, verifiche, interrogazioni).
Se a disposizione un bastone (va bene anche un ombrello) rotearlo in
modo plateale o farlo stare in bilico sulla punta del piede, sempre in
suddetti momenti di apprensione.
6. Durante le verifiche scritte passeggiare amabilmente tra i banchi,
sbirciare da sopra le spalle e ridacchiare sommessamente. Allo sguardo
interrogativo e giustamente preoccupato dell'allievo o dell'allieva
rispondere con un'alzata di spalle ed una frase del tipo "no no, non
dico nulla, se sei sicuro vai pure avanti per quella strada". Sempre
soffocando una risatina, possibilmente. Ovviamente il tutto senza aver
minimamente letto una riga della verifica dello studente.
7. Per i prof di matematica utilizzare spesso la dimostrazione per
intimidazione esordendo con "e' banale dimostrare che .. ". Con questa
semplice frase e' possibile sdoganare le piu' incredibili panzane
matematiche senza che nessuno si azzardi a contraddirvi. Provare anche
con affermazioni palesemente false ("E' banale dimostrare che ciascun
numero pari e' anche dispari"), inframmezzando di tanto in tanto anche
con affermazioni vere per non sminuire questo potente mezzo di
dimostrazione.
8. Fornire i voti utilizzando una simbologia totalmente inventata.
Tipo "esperia" per il 9, "cagotto" per il 3 e cosi' via.
9. Di tanto in tanto passare dall'italiano all'alfabeto farfallino,
specialmente se in una fase delicata della lezione.
10. Avvertire gli studenti che il giorno dopo ci saranno
interrogazioni usando, come criterio, una sequenza dal nome evocativo,
ma totalmente inventato. Tipo "Ragazzi, preparatevi che domani
interrogo. Seguiro' la sequenza di Pasher per decidere chi
interrogare. Buona giornata"
11. Per i prof. di matematica, terminare ogni dimostrazione alla
lavagna con un suono onomatopeico, tipo "tada'".
12. Sempre per i prof di matematica effettuare alcune dimostrazioni, a
caso, dal basso verso l'alto e da destra verso sinistra. Alle domande
perplesse rispondere che si sta usando la notazione inversa ungherese
e che chi non sa cosa sia sarebbe il caso che lo scoprisse.
13. Almeno una volta a quadrimestre entrare dalla finestra anziche'
dalla porta, specie se si sta al secondo o terzo piano.
14. Ad inizio anno tirare a sorte i cognomi e riassegnarli
casualmente. Segnarsi la nuova assegnazione dei cognomi che poi se no
e' un casino.
15 Se possibile cambiare il proprio appellativo una volta a settimana,
comunicandolo di lunedi. "Bene ragazzi, questa settimana per voi saro'
Mr.Xerox". Infliggere esemplari punizioni a chi usa appellativi non
conformi a quello da voi comunicato.
16. Far scrivere sul libretto personale scempiaggini di ogni tipo, in
modo che a casa non si capisca piu' cosa sia vero o cosa sia falso.
Cose tipo "Lo studente e' pregato di presentarsi martedi mattina in
tenuta antisommossa".
17. Sostituire, dove presente, la foto del Presidente della Repubblica
con quella di Homer Simpson e poi dare la colpa ai ragazzi piantando
un casino.
18. Pretendere che i ragazzi si alzino in piedi ad un vostro gesto
prestabilito (possibilmente cambiato di settimana in settimana, vedi
punto 15). Chi, all'esecuzione del gesto, non si alza in piedi,
ricevera' una nota. Usare gesti poco percepibili, tipo tre colpi di
tosse in sequenza, una dilatazione asimmetrica delle narici,
pronunciare la parola "seduti" (quest'ultima e' terribile).
il prof bicromatico
Estate. Anzi, fine estate. Pochi giorni e torniamo tutti sui banchi di
scuola, chi da una parte, chi dall'altra. Ed allora ecco una piccola
lista di suggerimenti per chi insegna, senza pretese o altro; sono
solo tecniche sperimentate sul campo per migliorare il dialogo
educativo.
1. Al rientro delle vacanze per prima cosa controllare i compiti delle
vacanze, inventandosene di non dati, facendo una scenata furiosa a
tutta la classe per la loro negligenza nel non averli fatti (per
forza, sono inventati li per li) e sottolineando il fatto che si parte
con il piede sbagliato. Distribuire due a caso o in ordine di
antipatia.
2. All'ingresso in classe entrare sbattendo la porta e buttando la
borsa sulla cattedra (mai il viceversa), anche se siete di ottimo
umore. Passare poi i primi cinque minuti scuotendo la testa con fare
disperato e guardando un punto all'infinito. Poi fare come se nulla
fosse.
3. Mantenere un certo livello di apprensione entrando in classe e
dichiarando "oggi spiego". Aspettare circa 10 secondi, il tempo per i
sospiri di sollievo, e poi chiedere se ci sono volontari per
l'interrogazione, scorrendo nel contempo lo sguardo sul registro come
alla ricerca di qualcuno da interrogare. Non dare tempo di realizzare
(questo e' un punto focale) e far disporre i banchi come per una
verifica scritta. Passati altri 10 secondi e consolidato il panico nei
loro volti, iniziare a spiegare come annunciato all'inizio. Ripetere
piu' volte al giorno, se necessario.
4. Entrare in classe con aria tetra e senza dir nulla tirare fuori un
libro in pessime condizioni e declamare con voce stentorea una poesia
dal libro in questione. Deve essere qualcosa di veramente triste e
melanconico, tipo una qualsiasi poesia sulla morte o sul vuoto o sulla
cecita' di Borges (per esempio Elogio dell'ombra). Aspettare circa 10
secondi che il suono della voce si smorzi e le facce dei ragazzi siano
raggelate in uno sguardo di disagio e tristezza e poi iniziare a
ridacchiare in modo scomposto (alla Spongebob per intendersi)
esclamando "che cagata!"
5. Fischiettare motivetti allegri durante qualsiasi operazione
didattica che susciti apprensione (test, verifiche, interrogazioni).
Se a disposizione un bastone (va bene anche un ombrello) rotearlo in
modo plateale o farlo stare in bilico sulla punta del piede, sempre in
suddetti momenti di apprensione.
6. Durante le verifiche scritte passeggiare amabilmente tra i banchi,
sbirciare da sopra le spalle e ridacchiare sommessamente. Allo sguardo
interrogativo e giustamente preoccupato dell'allievo o dell'allieva
rispondere con un'alzata di spalle ed una frase del tipo "no no, non
dico nulla, se sei sicuro vai pure avanti per quella strada". Sempre
soffocando una risatina, possibilmente. Ovviamente il tutto senza aver
minimamente letto una riga della verifica dello studente.
7. Per i prof di matematica utilizzare spesso la dimostrazione per
intimidazione esordendo con "e' banale dimostrare che .. ". Con questa
semplice frase e' possibile sdoganare le piu' incredibili panzane
matematiche senza che nessuno si azzardi a contraddirvi. Provare anche
con affermazioni palesemente false ("E' banale dimostrare che ciascun
numero pari e' anche dispari"), inframmezzando di tanto in tanto anche
con affermazioni vere per non sminuire questo potente mezzo di
dimostrazione.
8. Fornire i voti utilizzando una simbologia totalmente inventata.
Tipo "esperia" per il 9, "cagotto" per il 3 e cosi' via.
9. Di tanto in tanto passare dall'italiano all'alfabeto farfallino,
specialmente se in una fase delicata della lezione.
10. Avvertire gli studenti che il giorno dopo ci saranno
interrogazioni usando, come criterio, una sequenza dal nome evocativo,
ma totalmente inventato. Tipo "Ragazzi, preparatevi che domani
interrogo. Seguiro' la sequenza di Pasher per decidere chi
interrogare. Buona giornata"
11. Per i prof. di matematica, terminare ogni dimostrazione alla
lavagna con un suono onomatopeico, tipo "tada'".
12. Sempre per i prof di matematica effettuare alcune dimostrazioni, a
caso, dal basso verso l'alto e da destra verso sinistra. Alle domande
perplesse rispondere che si sta usando la notazione inversa ungherese
e che chi non sa cosa sia sarebbe il caso che lo scoprisse.
13. Almeno una volta a quadrimestre entrare dalla finestra anziche'
dalla porta, specie se si sta al secondo o terzo piano.
14. Ad inizio anno tirare a sorte i cognomi e riassegnarli
casualmente. Segnarsi la nuova assegnazione dei cognomi che poi se no
e' un casino.
15 Se possibile cambiare il proprio appellativo una volta a settimana,
comunicandolo di lunedi. "Bene ragazzi, questa settimana per voi saro'
Mr.Xerox". Infliggere esemplari punizioni a chi usa appellativi non
conformi a quello da voi comunicato.
16. Far scrivere sul libretto personale scempiaggini di ogni tipo, in
modo che a casa non si capisca piu' cosa sia vero o cosa sia falso.
Cose tipo "Lo studente e' pregato di presentarsi martedi mattina in
tenuta antisommossa".
17. Sostituire, dove presente, la foto del Presidente della Repubblica
con quella di Homer Simpson e poi dare la colpa ai ragazzi piantando
un casino.
18. Pretendere che i ragazzi si alzino in piedi ad un vostro gesto
prestabilito (possibilmente cambiato di settimana in settimana, vedi
punto 15). Chi, all'esecuzione del gesto, non si alza in piedi,
ricevera' una nota. Usare gesti poco percepibili, tipo tre colpi di
tosse in sequenza, una dilatazione asimmetrica delle narici,
pronunciare la parola "seduti" (quest'ultima e' terribile).
il prof bicromatico
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venerdì 2 settembre 2011
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