lunedì 27 dicembre 2010

alla fine vincono i buoni

Da ottobre scorso, cioè da quando è nato il fratellino, che per inciso ha avuto l'impudenza di venire al mondo lo stesso giorno del mio compleanno, sapevamo che per Natale Hulko avrebbe viaggiato da solo per raggiungere il padre a Madrid. Da ottobre scorso NonnoSavio si è raccomandato almeno con cadenza settimanale di controllare esattamente i documenti e le autorizzazioni di viaggio onde evitare che rimanesse a terra. Da ottobre scorso avrei avuto tutto il tempo di occuparmente personalmente ma invece ho rimandato al papà di Hulko che ha rimandato alla segretaria che ha rimandato all'addetta dell'agenzia viaggi che aveva le fonti sbagliate.
Ecco così che il 25 pomeriggio abbiamo chiuso il bagaglio, il 25 sera Hulko si è fatto dare una sveglia per sé ed io ne ho caricate 2 per me per non perdere il volo delle 1120. Siamo arrivati in aeroporto con abbondante anticipo, quello davanti ci soffia l'ultimo parcheggio al coperto e i 2 parchimetri più vicini sono fuori uso, incrocio una signora che sta raggiungendo quello un centinaio di metri più avanti che mi offre asilo sotto l'ombrello. Non ho abbastanza moneta. Parto alla volta della cassa parcheggi al piano inferiore. Esponiamo il tagliando del parcheggio sul cruscotto dopo 15' dall'arrivo. Hulko nel frattempo ha già chiesto un paio di volte l'ora. Entriamo e facciamo la prima tappa in biglietteria Alitalia dove ci confermano la prenotazione e ci invitano a raggiungere l'area 1 per il check in. Ci aggiungiamo ai milioni di passeggeri in fila e alle 10 siamo davanti l'operatrice:
"Buongiorno."
"Buongiorno, abbiamo una prenotazione sul volo per Madrid con assistenza speciale per minore non accompagnato."
"Bene, documento del bambino e autorizzazione della questura."
Mi si gela il sangue,
"Quale autorizzazione? Non ho alcuna autorizzazione, ho fatto chiedere espressamente se fossero necessari documenti o autorizzazioni particolari per il viaggio e mi è stato detto di no."
"Signora stia calma adesso controlliamo sul sito."
Hulko nel frattempo scoppia in lacrime
"Noooon parto, mamma!?"
"Adesso risolviamo dai non piangere." Alterna le lacrime all'iperventilazione ma non posso star dietro solo a lui, devo finire il match con l'assistente
"Vede signora è una disposizione entrata in vigore a luglio di quest'anno."
"Senta le dico che io ho controllato più volte con l'agenzia, abbiamo telefonato apposta, guardi non è solo una questione di soldi del biglietto, è che il bambino deve incontrare per pochi giorni il padre che poi parte per l'Australia."
La vista del faccione chiazzato di Hulko intenerisce la hostess che chiama la reponsabile del check in ma non c'è nulla da fare, Hulko resta a terra.
Attraversiamo il corridoio recandoci in biglietteria, racconto nuovamente le mie ragioni all'impiegata che mi dice di non poter far di più per aiutarci ma altrettanto coinvolta cerca per noi uno spiraglio e ci indirizza alla Polizia di Stato.
Arriviamo ormai trafelati ed accaldati davanti il citofono della Polizia, veniamo invitati ad entrare ed accomodarci in sala d'attesa. Hulko è stremato ma continua a singhiozzare e a camminare in tondo, quando l'emergenza rientrerà dovrò forse preoccuparmi di fargli fare delle sedute per imparare a gestire l'ansia.
Da dietro una porta si materializza un uomo, un commissario.
"Sì?"
Lo investo di parole, in un paio di minuti gli spiego il calvario, lui mi ascolta e guarda Hulko.
"Signora è la legge, il bambino non può partire senza la lettera di accompagno."
"D'accordo questo mi è chiaro ora ma è domenica ed è pure il 26 dicembre, dove posso fare questo documento?"
"Credo che lo rilasci solo la Questura."
Dietro di lui passa un suo superiore a cui domanda conferma di quanto appena detto. Lui mi scruta indolente,
"Signora lo emette solo la questura."
"Ah va bene, quindi vado dove ho fatto fare il passaporto tre mesi fa."
"No signora, le ho detto la Questura non i Commissariati e comunque oggi è domenica ed è tutto chiuso."
"Mi scusi ma non c'è proprio modo di fare diversamente? Sa il bambino deve andare in Spagna solo per pochi giorni per incontrare il papà."
Secco fa per andarsene
"Dovrebbe essere contenta di sapere che la legge è a tutela di suo figlio."
"Beh certo è solo che..."
"Lo sa perché è giusta? perché i bambini non dovrebbero viaggiare da soli, i bambini dovrebbero viaggiare con i genitori."
Mi accorgo che non c'è dialogo, non può esserci alcun dialogo, mi sporgo leggermente e recupero dalle sue mani il passaporto individuale di Hulko(firmato consensualmente da entrambi i genitori)
"Evidentemente lei non è separato, grazie comunque, arrivederci."
Lascia la stanza, non credo che le mie parole lo abbiamo raggiunto.
Hulko si accascia sulla poltroncina, io sono furibonda e ferita.
Quasi non mi accorgo che il commissario è ancora lì in piedi,
"Io sono separato."
Avrebbe potuto liquidarci anche lui, avrebbe potuto non confessarcelo, avrebbe potuto aiutarci senza mettersi a nudo ma non lo ha fatto, lo avrei abbracciato per tanta franchezza d'animo.
Poi mi ha chiesto quale fosse il commissariato più vicino a casa nostra e ha telefonato,
"Buongiorno, sono il commissario X...ho qui una signora con un minore che deve volare non accompagnato...voi le fate?...passami qualcuno dell'ufficio passaporti...no guarda è urgente voglio risolvere questa cosa...sì grazie...d'accordo viene domattina ...grazie, a risentirci."
Mentre mi riferisce le disposizioni da seguire non posso non pensare che è stato gentile da parte sua e uscendo dall'ufficio con Hulko strascicante dietro sono leggermente rincuorata dal fatto che c'è ancora qualcuno che ha voglia di fare per gli altri. Poi è la volta dei 30 minuti di telefonata con l'operatrice del call center Alitalia che dopo un'iniziale freddezza si lascia coinvolgere e finisce la telefonata dandomi tutte le informazioni possibili per tentare di far rivalsa sull'agenzia che non solo non ci aveva informati dell'esistenza della disposizione di viaggio ma aveva anche prenotato l'assistenza speciale su un volo per il quale non era possibile farlo.
Mesti, mesti dopo quasi 4 ore di sosta in aeroporto abbiamo ricaricato il bagaglio in macchina e siamo tornati a casa.
"Sai cos'è peggio Hulko? che il nonno ci dirà che ci aveva tanto raccomandato di controllare."
"Ma mamma noi abbiamo telefonato."
Me lo ha sentito ripetere tante di quelle volte nella mattinata che ormai lo sa anche lui.
"Lo so passerotto ma avrei fatto bene a controllare io stessa invece di affidarmi agli altri."
In realtà il vero epilogo si è avuto solo oggi 27 dicembre alle 19.05 quando Hulko è finalmente atterrato a Madrid, nel mezzo ci sono state non so più nemmeno quante telefonate al call center e in questura senza che sia riuscita ad avere un quadro definitivo oltre ad un nuovo tentativo di boicottaggio perchè sulla lettera rilasciata dalla questura mancava la foto peraltro da nessuno mai citata fino al momento del check in di oggi, cosa che è costata un nuovo attacco d'ansia al povero Hulko.
Una cosa però mi piace sottolinearla, abbiamo incontrato più di una persona attenta e disponibile, dalla signora con l'ombrello che andando via voleva regalarmi il suo tagliando ancora non scaduto del parcheggio, all'impiegata della biglietteria che mi ha ascoltata e aiutata a più riprese per finire con il commissario che, se non fossi stata tanto agitata avrei anche avuto modo di trovare affascinante oltre che gentile, non sarà il già noto Montalbano ma sono certa che abbia anche lui il suo piccolo pubblico.

4 commenti:

  1. ...che ansia! povero cucciolo..
    ps. un abbraccio anche alla mamma!!
    :)

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  2. dai! che storia.. ma anche a me ogni tanto è capitato di trovare qualcuno che va oltre al suo compito e aiuta gli altri... per umanità... :)
    un bacino al tuo bimbo (sono mamma separata anche io)
    Franci

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  3. grazie @Eva, in effetti è stato un lungo ed estenuante pellegrinaggio, non lo nego.
    e grazie anche a te @franci che un po' come il commissario hai voluto che non mi sentissi sola.
    ciao ragazze.

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