venerdì 18 gennaio 2013

Fuori gioco.

Vado a svegliarlo, meno di 2 ore e scenderà in campo.
Io: Buongiorno.
Hulko: Ciao mamma. A che ora sei tornata ieri sera?
Io: Dai giù dal letto che devi giocare. Latte o té?
Hulko: Latte.
Lo lascio a fare i conti con il cambio dei vestiti, il sonno e la pigrizia. Dopo qualche minuto mi raggiunge in cucina.
Hulko: Non mi hai risposto.
Io: Alle 2.00
Hulko: Alle 2.00??!
Comincia il rito dei tuffo acrobatico dei biscotti nel latte, sembra distratto ma evidentemente non lo è.
Hulko: Secondo te avrei dovuto vivere con il papà?
Io: Tu avresti preferito vivere con il papà?
Hulko: No.
Io: Allora va bene così, ma in qualunque momento decidessi di volerlo fare sappi che sarei d'accordo. Sarebbe stato sicuramente diverso ma non so risponderti se in meglio o in peggio.
Riprende la colazione. Esegue la terapia contro l'asma, prepara lo zaino e usciamo di casa.
Saliamo in macchina
Hulko: Ti sei divertita ieri sera?
Io: Sì, certo.
Hulko: Con chi eri?
Io: Sono stata a cena con un amico.
Si volta di scatto.
Hulko: Mi devo preoccupare?
Non è la prima volta che mi ritaglio uno spazio da cui per ovvi motivi resta escluso ma questa volta ho ammesso che fossi sola con un ragazzo e lui credo stesse cercando di interiorizzare. Oppure proprio come a Natale le lacrime che tanto mi avevano stretto il cuore, immaginandole legate all'assenza del padre, erano in realtà dovute solo al gas della Coca Cola che gli aveva fatto frizzare il naso.

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