sabato 24 aprile 2010

Avrebbe potuto non accadere invece è successo.

Sono caduta. Ero uscita dall'ufficio, teatro di un'altra estenuante giornata di pressing gratuito, ardua competizione e complicate relazioni interpersonali e stavo andando a recuperare la macchina con cui attuare la fuga, scendendo la rampa di accesso al garage, in una mano l'ombrello nell'altra la sporta della spesa con cui mi ero allegramente intrattenuta in pausa pranzo. Non ricordo a cosa stessi pensando in quel momento ma solo una paio di sere prima percorrendo quel tratto, lasciatami alle spalle la stessa assurda realtà stavo pensando, dopo aver ispirato a pieni polmoni per dare enfasi al momento, che 'dovrei imparare a godere di ogni attimo e non di trovarmi a sperare di poter vivere quello dopo'. Ecco non so se fosse l'epilogo a quel pensiero o la degna chiusura della giornata di venerdì, non ho fatto in tempo a capire né tantomeno ho rivisto i fotogrammi della vita passata, sono slittata con le suole bagnate e invece di seguire docile la fisica e cadere sul deretano ho ostinatamente spostato il baricentro in avanti e con la spinta della discesa, senza che il corpo opponesse un minimo di istinto di conservazione né di sopravvivenza sono caduta in avanti sul solo ginocchio sinistro mentre l'ombrello rotolava in avanti e la mano destra trovava morbido atterraggio su uva e prosciutto. Rialzandomi ho imprecato come non si addice ad una signora ma in quel momento mi sa che signora non ero, con i jeans strappati sul ginocchio, leggermente bordati di sangue, i capelli lievitati per l'umidità e l'espressione dolorante. In piena scalmana con le gambe malferme mi sono liberata di tutto, maglione, sciarpina e borsa. Ho abbassato i finestrini e impostato l'aria condizionata al massimo tentando di non cedere allo svenimento. Sono andata verso casa, passando in farmacia a prendere del ghiaccio secco prima che mi si gonfiasse del tutto il ginocchio, pulsava dannatamente e da un momento all'altro pensavo esplodesse come quello di Hulk lacerandomi i pantaloni e scagliandone lontano i brandelli, poi sono andata da nonna ragno a farmi curare, nello spirito. Ieri mattina al risveglio sembrava tutto meno grave, quasi divertente, poi aprendo il frigo ho visto il sacchetto delle barbabietole alla julienne aperto e ho ricordato l'indecorosa veemenza con cui sono rovinata a terra prima e sul sacchetto dopo, facendolo scoppiare. Ed è stato allora che mi sono chiesta "Mi avrà visto qualcuno?"

2 commenti:

  1. forse..capisco il dubbio.. non è strano che sia così diverso se qualcuno ti ha vista o se si è immaginato tutto - ti fa ancora male? - mentre lo leggeva? :)).Ciao! buona domenica!

    (passando da twitter al tuo blog. michele)

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  2. http://nonhovalentina.blogspot.com25 aprile 2010 alle ore 21:32

    Hai dannatamente ragione :)
    ma almeno se a a leggerlo sono io posso sempre immaginare che sia successo ad un'altra (di cadere in modo tanto indecoroso)

    ps cmq il ginocchio sta tornando alla normalità (io invece sono allo stadio irreversibile ormai)
    grazie Michele e buona settimana

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