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mercoledì 17 aprile 2013
"E' tempo di azzurro."
Io non ce l'ho. La dote. Non quella anacronistica che si metteva 'in palio' insieme alle figlie da dare in spose quasi si dovesse colmare un'insufficienza. Intendo il dono di scoprire una persona alla prima impressione. Io non capisco mai chi ho di fronte. Non ci vado nemmeno vicina. E aver già vissuto 40 anni non mi aiuta, continuo a vivere nel buio. Prendo delle cantonate pazzesche. Al contrario invece appaio nitida agli altri. Ritrovarmi nelle parole di chi mi descrive spesso mi illumina. Mi sento dipanata. Come madre. Come professionista. Come donna. Oltre quindici anni fa, la responsabile di divisione mi giudicò leale. Immagino facesse parte della mia natura ma sentirmelo riconoscere fece sì che ne prendessi consapevolezza. Sono una persona leale. Ero già tante cose ma non mi preoccupavo di capirle. Adesso ascolto sorpresa e anche divertita. Mi arricchisco. Fosse anche solo di un sorriso.
"Riconosco il tuo stile di scrittura, sei molto descrittiva. Non dei paesaggi, degli scenari ma delle emozioni."
"Tuo figlio è ansioso perché vede che tu sei in ansia per lui."
"Riconosco il tuo stile di scrittura, sei molto descrittiva. Non dei paesaggi, degli scenari ma delle emozioni."
"Tuo figlio è ansioso perché vede che tu sei in ansia per lui."
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