martedì 26 luglio 2011

In presidenza.

Ho dormito 8 ore e al risveglio non avevo nemmeno l'herpes delle grandi occasioni, un punto a mio favore. Hulko lo stesso ma è scivolato nell'attacco di iperventilazione a pochi minuti dal sospirato incontro col padre di cui è stato orfano negli ultimi 7 mesi e del quale tornerà a breve ad essere orfano per altri 5, attacco dovuto quindi. Abbiamo passato la mattina a lustrarci e strigliarci, parrucchiere e lavaggio auto compresi. In realtà dietro a questa parvenza di normalità c'è tutto il contrario, non sa che suo padre in Italia c'è venuto perché convocato dal giudice del Tribunale dei Minori che non ha accettato si facesse rappresentare in aula per procura. Hulko temporaneamente parcheggiato con la matrigna (che forse non è il termine esatto per descriverne la relazione ma lo è per descrivere lei) è impegnato a sopravviverle, noi nel salottino d'attesa, ognuno ad affrontare la propria prova di vita.
Veniamo invitati ad entrare, seduto al di là della scrivania un giudice 45/50 anni al massimo, pantaloni aggrappati alle ossa e una massa di capelli sale e pepe a consentirgli di pesare quanto un uomo normale. Fede all'anulare sinistro e foto di lui con un bambino sorridente a tutta parete o almeno è parso a me che riempisse l'intera stanza, tanta irreprensibilità mi incute soggezione così mi sono seduta in punta, schiena dritta e diario per le note alla mano. Non ho cercato di giustificarmi dicendo che ero lì per colpa di qualcun altro perché se arrivi in presidenza qualcosa devi pur avere fatto. Fosse anche solo la spia.

3 commenti:

  1. sentirsi in colpa, sempre e comunque. a prescindere :D

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  2. grazie @StoPerDiventareMamma anche questa l'abbiamo superata! e caro il mio @Anonimo sei forse preside di qualche istituto?! ;D

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