giovedì 4 novembre 2010

A scuola ogni giorno si imparano tante cose nuove...


[Tratto dal libro "A scuola si diventa grandi" per gentile concessione ...]

A scuola ogni giorno si imparano tante cose nuove. Oggi per esempio abbiamo imparato a volare.
La maestra ci ha spiegato che bisogna unire i piedi, tenere la schiena ben dritta, agitare un po' le braccia, poi guardare in su... e il gioco è fatto. Dopo 5 minuti eravamo lì che svolazzavamo in circolo sopra i tetti del paese e giocavamo a riconoscere le cose e le persone dall'alto.

- Guarda quella è casa mia!
- Quello è il campo di calcio!
- Il vigile, guarda il vigile urbano!
- Sta multando una macchina!
E scoppiamo a ridere.

La maestra cerca di riportare un po' d'ordine.
- Bambini, andiamo da quella parte, - ci dice - verso la chiesa. Atterriamo tutti sulla torre del campanile!

E così arriviamo in cima alla torre: lì ad aspettarci c'è don Mauro, che ci spiega come funzionano le campane. E mentre spiega, Giovanni, che è il solito monello, sgattaiola via e si nasconde dietro un angolo.
- Don Mauro, ma che suono fanno da quassù le campane? - Chiede Riccardo, un bimbo con gli occhiali e lo sguardo sempre attento.
- Non posso farvele sentire, bambini, perché il suono qui sarebbe troppo forte.
Don Mauro non fa a tempo a finire la frase ed ecco che una campana si mette a battere, e il rimbombo ci assorda tutti. Ci tappiamo le orecchie, ma appena vediamo Giovanni uscire con la faccia sconvolta da dietro la campana, scoppiamo tutti a ridere. La maestra lo prende per un braccio e lo guarda dapprima un po' arrabbiata, poi sorride anche lei, e con una carezza sulla testa gli fa cenno di riunirsi al gruppo.

Salutiamo Don Mauro e torniamo a volare. E' quasi ora di tornare in classe, ma prima passiamo sopra la piazza del paese, e lì c'è una vecchietta che getta qualche chicco di grano ai piccioni.
Il solito Giovanni si stacca dallo stormo, cioè dal gruppo, atterra sulla piazza in mezzo ai piccioni e comincia a far finta di beccare i granelli sparsi per terra. La vecchietta un po' tra lo spavento e un po' arrabbiata gli grida:
- Sciò! Sciò! E' per i piccioni, via! Brutto uccellaccio!
E noi scoppiamo di nuovo a ridere, ma questa volta la maestra è un po' meno bonaria e riprende Giovanni più severamente.
Ci rimette tutti in fila e voliamo di nuovo in classe, dove intanto sta già suonando la campanella, ed è ora di andare a casa.

Come volano le giornate a scuola quando impari tante cose nuove!

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