lunedì 25 ottobre 2010

Quanta sofferenza dietro le zampe di gallina.

è di nuovo il mio compleanno ma il 2010 mi regala una giornata asciutta e con qualche debole raggio di sole a scaldarmi l'anima.
accompagno il nanetto a scuola e poi parto alla ricerca della mia colazione ideale, devo passarne 3 (per scoprire che uno nel frattempo ha proprio chiuso i battenti) prima di trovare il bar con la mia brioche preferita (è pure l'ultima) il pain au chocolat. dopo una tranquilla e prolungata sosta al banco mi dedico a tutte le noiose incombenze messe in agenda per risolvere il dilemma morale: era davvero necessario il giorno di ferie?
passano le ore fra telefonate di auguri, code agli sportelli, chiacchiere con sconosciuti in fila con me e pranzo con l'amico di sempre. Ogni tanto butto un occhio agli SMS e alle mail ad un certo punto mi accorgo di avere un paio di chiamate perse da un numero che non riconosco e anche un suo messaggio. Mi incuriosisce e mi accorgo di essermi distratta dalla conversazione, scorro la lista e leggo il testo, "Buongiorno signora devo consegnarle dei fiori..." non riesco a non sorridere e soprattutto a non cominciare a fantasticare sul mittente, il tutto dura un paio di secondi al massimo, il tempo di completare la lettura "...dei fiori da parte di sua sorella, quando posso venire?" Adesso davvero io sono contenta, i fiori mi piacciono tantissimo ma caspita possibile che non esista un galateo dei fiori? il classico 'Dillo con i fiori' non dovrebbe avere che so un'introduzione per il fiorista? oppure un capitolo speciale per chi i fiori li deve consegnare? Appuntamento alle 16.45 sotto casa, arrivo con Hulko che impanicato deve consegnare i libri e i quadernoni a Streghetta che ha marinato la scuola fingendo un intramontabile mal di pancia, così spettinati, scomposti e agitati occupiamo buona parte del marciapiede ravanando dentro lo zaino per racimolare tutto il necessario. Si ferma una macchina dall'altro lato della strada, una trentina di metri più avanti, ne scende una ragazza (figuriamoci se poteva recapitarmeli il cugino povero di Banderas) si dirige verso il civico, io la guardo e le sorrido - "Buongiorno sono per Scozzafava, giusto?" lei mi restituisce lo sguardo e mi domanda "Sì, è lei Scozzafava?" ("No, sono una veggente." oppure "No, ho dei super poteri e ho letto il bigliettino mentre scendevi dalla macchina." o anche "No, ma ho tirato ad indovinare fra le targhette sul citofono." ...)
Davvero i fiori sono bellissimi e anche se è la sorellina che ha preso accordi col fiorista (s)mascherato, a mandarli erano tutti, quindi grazie anche a ma', pa', zio e Hulko. La vera poesia siete voi.
E adesso aspettiamo gli 'anta'.

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