Papà puliziotto o Papà ingeniere non importa basta che sia nel mio cuore
sabato 25 giugno 2011
giovedì 23 giugno 2011
Campus MultiSport & altre soluzioni estive.
Alle 21.57 scendevano eroici i gradini del pullman, stanchi, ammaccati e soprattutto puzzolenti. Altro che la nazionale calciatori infighettati, sbarbati e lindi. I nostri se la sono goduta e sudata la trasferta senza compromessi. O quasi, si mormora che in una settimana si siano fatti una sola doccia mentre del lavaggio denti non si è avuta alcuna testimonianza.
Superati i primi momenti densi di abbracci, strudel e zanzare ci siamo guardati attorno scoprendo l'amico fidato e compagno di camera in piedi di fianco al proprio bagaglio leggermente in disparte.
"Andrea che fai?"
"Aspetto mia mamma."
"Ah non è arrivata? non preoccuparti è che non avevamo un orario certo e così probabimente ha fatto tardi."
"Sì ma lei lo sapeva che saremmo tornati oggi, è stata lei a dirmi che sarei tornato mercoledì, quindi lo sapeva."
"E' vero ma a volte i cellulari non funzionano tanto bene, pensa che anch'io ho ricevuto il messaggio che mi informava che eravate a Dalmine proprio mentre cominciavate a scendere dal pullman. Vuoi chiamarla?"
Facciamo il numero e lui si allontana da noi posato, teso, lo vediamo parlare ma non lo sentiamo. Dopo qualche secondo torna verso il gruppo, si asciuga un occhio, uno solo e passa la comunicazione al coach. Chiede un passaggio verso casa ma non fa in tempo a finire che è già in macchina con noi.
Durante il tragitto cerco di alleggerire un po' il suo dispiacere spiegandogli ancora che può succedere e che la sua mamma non aveva ricevuto le indicazioni giuste, poi li distraggo facendomi raccontare qualche aneddoto e finisco con lo sciropparmi tutta la scala cromatica delle cinture di Judo e Karate. Seguono i resoconti dei pigiama party, della discoteca e della tv in camera. Hulko conferma di essersi dedicato agli scacchi e io sorrido domandandomi se possano questi annoverarsi fra gli sport.
Andrea infine spiega che la sera stavano spesso tutti insieme 8-9 e 10enni e qui sente di dover puntualizzare "...Matteo per due sere ha pianto perché voleva la mamma..." fa una pausa e aggiunge "...avrei voluto farlo anch'io ma non l'ho fatto."
Quanta dignità e profondità in un questo piccolo uomo.
Superati i primi momenti densi di abbracci, strudel e zanzare ci siamo guardati attorno scoprendo l'amico fidato e compagno di camera in piedi di fianco al proprio bagaglio leggermente in disparte.
"Andrea che fai?"
"Aspetto mia mamma."
"Ah non è arrivata? non preoccuparti è che non avevamo un orario certo e così probabimente ha fatto tardi."
"Sì ma lei lo sapeva che saremmo tornati oggi, è stata lei a dirmi che sarei tornato mercoledì, quindi lo sapeva."
"E' vero ma a volte i cellulari non funzionano tanto bene, pensa che anch'io ho ricevuto il messaggio che mi informava che eravate a Dalmine proprio mentre cominciavate a scendere dal pullman. Vuoi chiamarla?"
Facciamo il numero e lui si allontana da noi posato, teso, lo vediamo parlare ma non lo sentiamo. Dopo qualche secondo torna verso il gruppo, si asciuga un occhio, uno solo e passa la comunicazione al coach. Chiede un passaggio verso casa ma non fa in tempo a finire che è già in macchina con noi.
Durante il tragitto cerco di alleggerire un po' il suo dispiacere spiegandogli ancora che può succedere e che la sua mamma non aveva ricevuto le indicazioni giuste, poi li distraggo facendomi raccontare qualche aneddoto e finisco con lo sciropparmi tutta la scala cromatica delle cinture di Judo e Karate. Seguono i resoconti dei pigiama party, della discoteca e della tv in camera. Hulko conferma di essersi dedicato agli scacchi e io sorrido domandandomi se possano questi annoverarsi fra gli sport.
Andrea infine spiega che la sera stavano spesso tutti insieme 8-9 e 10enni e qui sente di dover puntualizzare "...Matteo per due sere ha pianto perché voleva la mamma..." fa una pausa e aggiunge "...avrei voluto farlo anch'io ma non l'ho fatto."
Quanta dignità e profondità in un questo piccolo uomo.
sabato 11 giugno 2011
lunedì 6 giugno 2011
oggi mi sento così.
per essere vecchia
e troppo vecchia
per essere giovane
(Kate Bates in Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, 1991)
:/
:/
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mercoledì 1 giugno 2011
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